Si spacciava per un carabiniere e un avvocato all'Elba truffando gli anziani: arrestato - Chi è
Il quarantasettenne ha raggirato due donne, fallendo in altri quattri casi. Gli episodi fra Procchio, Marciana Marina, Cavo, Porto Azzurro e Capoliveri. Si sarebbe fatto prestare l'auto da un amico di Portoferraio, estraneo ai fatti, che lo conosceva perché i genitori abiterebbero sull'isola. In passato ha colpito anche in altre realtà toscane, come Firenze e San Miniato. La ricostruzione
PORTOFERRAIO. Fra il 10 e il 30 gennaio scorsi avrebbe contattato telefonicamente sei anziane fra Procchio, Marciana Marina, Porto Azzurro, Capoliveri e Cavo spacciandosi per un avvocato o un maresciallo dei carabinieri e annunciando che il loro figlio aveva avuto un incidente stradale e che dovevano pagare fino a 48mila euro per evitare, per lui, «ulteriori e sgradite conseguenze». E in due occasioni, purtroppo, è riuscito nel suo intento, suonando al campanello di casa e truffandole: un’ottantacinquenne di Procchio, infatti, il 29 gennaio spaventata le ha consegnato un sacchetto d’oro dal valore di circa duemila euro, mentre a Cavo un’altra signora, di 95 anni, credendo di chiudere così la questione il giorno dopo l’ha “pagato” con una scatola con circa tremila euro di gioielli.
L’arresto
È in carcere per aver messo a segno due truffe e tentato quattro analoghi raggiri in cinque dei sette comuni dell’isola il quarantasettenne campano Filippo Dotto, rintracciato dai carabinieri elbani ieri mattina a Napoli, dove abita, e trasferito in regime di custodia cautelare nel carcere di Poggioreale. Secondo l’accusa, per spostarsi, si sarebbe fatto prestare un’auto da un amico di Portoferraio, estraneo ai fatti, che però lo conosceva da tempo visto che i genitori di Dotto abitano (o quantomeno avrebbero vissuto) all’Elba e non pensava certo che, muovendosi con la sua macchina, avrebbe commesso dei reati. Il quarantasettenne è anche accusato di episodi analoghi in altre province italiane, pure in Toscana: il 20 dicembre scorso avrebbe infatti truffato un’anziana a Firenze, mentre il 24 novembre, sempre utilizzando la tecnica del falso incidente e spacciandosi per un maresciallo dell’Arma, ne avrebbe messa a segno un’altra a San Miniato, in provincia di Pisa. Episodi, questi ultimi, per i quali è stato denunciato dagli stessi carabinieri della Compagnia di Portoferraio.
Gli episodi
Oltre ai due episodi messi a segno, dai quali avrebbe guadagnato cinquemila euro in oro, sempre il 29 gennaio scorso Dotto avrebbe contattato al telefono di casa un’ottantanovenne di Marciana Marina, spiegando di essere un maresciallo dei carabinieri e chiedendole i soldi per il figlio coinvolto in un incidente mai verificatosi. Per fortuna, però, la donna è riuscita a mettersi in contatto col familiare, il quale gli aveva nel frattempo assicurato di stare bene e di non essere stato coinvolti in sinistri. Analogo tentativo lo stesso giorno, sempre nel paese dell’Elba orientale: qui, dopo aver chiamato una donna di 84 anni e averla convinta a consegnare i monili, non si è mai presentato a casa sua. I carabinieri sono poi riusciti a ricostruire altre due truffe non consumatesi il 10 gennaio precedente. La prima a Capoliveri, dove fingendosi un militare dell’Arma avrebbe chiesto 12mila euro a una novantunenne, che però nel suo appartamento non aveva niente di valore, mentre a Porto Azzurro – stavolta recitando la parte di un avvocato con tanto di nome e cognome – stava per convincere un’ottantatreenne, dalla quale però non si è mai presentato, per farsi consegnare i soldi, sempre 12mila euro nelle sue intenzioni.
Le indagini
Le indagini sono partite dopo le prime due denunce, quelle che riguardano gli episodi concretizzatisi. Dalle testimonianze delle vittime, e dalle immagini delle telecamere analizzate nel corso dell’ultimo mese, i carabinieri sono riusciti a trovare l’auto con la quale Dotto si sarebbe spostato, arrivando poi a lui e arrestandolo in flagranza di reato. Il quarantasettenne, fra l’altro, negli stessi giorni avrebbe truffato una persona pure a Cosenza, in Calabria. Ma non solo: negli ultimi anni pure a Terni, in Umbria, nel Barese e in provincia di Brindisi, in Puglia. La misura cautelare Una volta raccolti gli elementi investigativi, la procura, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di arrestare Dotto e trasferirlo in carcere. Il gip Antonio Del Forno, concordando con le conclusioni dei carabinieri, ha infatti disposto la misura cautelare a Poggioreale perché vi è il concreto rischio che, se lasciato libero, il quarantasettenne continui a compiere gli stessi reati o si renda irreperibile. Motivo per il quale al momento l’uomo, difeso dall’avvocato livornese Gianluca Sardi, è in cella.
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