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Basket/serie B Nazionale

Gli Herons Montecatini al fotofinish superano San Severo ed esultano

di Lorenzo Carducci
Gli Herons Montecatini al fotofinish superano San Severo ed esultano

Gli aironi si trovano quasi sempre sotto, poi rimontano. La decide Sgobba a 22 secondi dalla sirena

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Montecatini Con pazienza, come il nome dello sponsor di una San Severo gagliarda e vicina al delitto perfetto. E con quella cosa che fa rima con Arrigoni (24 punti e 9 rimbalzi), che nel momento del bisogno si erge a eroe riprendendo per i capelli la partita, proprio quando stava scivolando via. Sotto dalla fine del secondo quarto fino al 38’, la Fabo riesce a scavare dentro di sé e a girare dalla propria parte una sceneggiatura degna di Agata Christie, festeggiando la seconda vittoria consecutiva al PalaTagliate e due punti fondamentali nella rincorsa playoff.

Lo fa con una rimonta di cuore – 10-0 dal 60-67 a 4:30 dalla fine al 70-67, prima della tripla di Pellicano – nonostante la marea di errori commessi (5/20 da tre e 10/20 ai liberi), in una giornata in cui la poca brillantezza degli esterni fa pesare l’assenza di Chiera, ma nella quale tutti e tre i lunghi rispondono presente. Il canestro decisivo del 73-72 lo segna Sgobba a 22’’ dalla sirena, risposta all’invenzione con cui Bugatti aveva ammutolito il pubblico poco prima. Poi i liberi sbagliati di Dell’Uomo, seguiti dalla preghiera dei pugliesi che libera l’esultanza Herons. Una vittoria nella sofferenza, che per i termali ha in particolare un nome e un cognome: quello di Carlo Cane, centro classe 2004 che confermando il suo stato di grazia, si è rivelato un autentico rebus per gli aironi. È il lungo classe 2004 a spingere i suoi al primo sorpasso, col break di 12-3 (dal 33-25) valso il vantaggio all’intervallo: il momento in cui la Fabo perde l’inerzia dopo una partenza a marce alte, che l’aveva vista condurre e toccare il +8. Ed è sempre Cane, nella ripresa, a impossessarsi dell’area di casa con la stessa autorevolezza di Shaquille O’Neal, segnando in faccia a tutti e in qualsiasi modo fino a trascinare la giovane truppa di coach Massimo Bernardi al massimo vantaggio del +9 (45-54) nel terzo quarto, per poi contenere le successive reazioni rossoblù. Tranne l’ultima, quella che conta, in cui gli aironi si riscoprono squadra operaia. Ora due settimane per riprendere energie, recuperare Chiera e presentarsi alle ultime sei sfide con la faccia migliore.

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