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Lucca

Sanità in tribunale

Lucca, l’intervento estetico finisce male: medico condannato a risarcire la paziente. «Si sentiva a disagio a livello sessuale»

di Pietro Barghigiani

	Il medico è stato condannato
Il medico è stato condannato

La donna ritrovò una vistosa cicatrice sull’addome. Il giudice: «Accertata negligenza medica»

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LUCCA. Un intervento estetico su volto e addome per il quale venne sottoposta anche a un’anestesia generale. E rimandata a casa dopo cinque ore dal risveglio. Un’anomalia che poteva essere superata se la donna non si fosse resa conto che, soprattutto, l’operazione di addominoplastica aveva avuto l’effetto opposto a quello desiderato.

Cosa è successo in sala operatoria

Non solo era mancato il drenaggio per liberarsi dai liquidi post-operazione, ma la cicatrice rimasta era talmente evidente da provocare un disagio emotivo e psicologico alla paziente. Che ha citato per danni il chirurgo dopo aver chiesto, senza risposta, indietro i soldi dell’intervento e una somma risarcitoria. Oltre a lui anche il centro dove era stata operata. Il Tribunale di Lucca le ha dato ragione condannando in solido medico e clinica a pagarle circa 25mila euro, con le spese legali, ritenendo provato anche un danno esistenziale e morale. Se la cronaca recente racconta di interventi estetici effettuati in ambulatorio dall’epilogo drammatico, la storia della signora ha un finale diverso in cui, però, non mancano risvolti traumatici. Tutto inizia nel maggio 2022 quando la signora decide di chiedere un preventivo a un medico con studio a Montecatini. Lui la rassicura che andrà tutto bene. Il conto è di 6mila euro per mini lifting alle guance, un lifting al collo e un intervento di addominoplastica. A metà giugno viene effettuata l’operazione in una clinica di Genova. Tutto in un pomeriggio senza esami preventivi su sangue e cuore. Dopo nove giorni, il medico va a casa della paziente per toglierle i punti di sutura. Sembra un decorso regolare. Passa altro tempo e la donna si accorge che la situazione è addirittura peggiorata rispetto a prima dell’intervento. Non solo per il lifting con alcuni segni di bisturi rimasti visibili dietro le orecchie. È quella cicatrice sulla pancia a crearle i disagi più gravi.
In aula
«L’aspetto estetico e la sicurezza di sé venivano infatti notevolmente compromessi, creando disagi sotto il profilo personale e sessuale alla ricorrente, che non si accettava (non si accetta) con i residui cicatriziali così come negligentemente lasciati dal medico» è stata la tesi dell’avvocato della donna. La consulenza medica affidata dal giudice Michele Fornaciari è stata decisiva per le sorti della causa. Gli specialisti concludono la perizia sulla donna arrivando alla conclusione che «gli interventi chirurgici praticati sulla signora così come l’evoluzione post-operatoria, non siano stati eseguiti rispettando la miglior pratica medica, nel rispetto delle modalità tecniche suggerite dalla più accreditata scienza medica, così come le linee guida e le buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale, e tantomeno con la dovuta prudenza, diligenza e perizia, in relazione alle specifiche caratteristiche del caso concreto». Per i danni provocati all’addome sarà necessario un intervento correttivo. Il costo, stimato in 8mila euro, è compreso nel risarcimento danni liquidato alla donna che per i ritocchini non ha rischiato la vita, ma si è ritrovata in una condizione estetica peggiore con la prospettiva di doversi operare per rimediare alle negligenze del chirurgo. 

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