La Libertas spacca l’incantesimo, contro Forlì arriva la prima vittoria del 2025
Prova incredibile di Banks, Buca gioca da americano, Tozzi esce dalla naftalina e la chiude
LIVORNO. Cento che vince a Torino, Vigevano che batte Avellino, Cremona che espugna Orzinuovi. Immaginate come staremmo ora se la maledizione del 2025 non fosse stata spazzata via. Ha sofferto la Libertas, hanno tremato i tremila di via Allende, ma alla fine i due punti sono arrivati, netti, meritati, sudati, voluti, strappati con una grande difesa. E pesantissimi. La prima vittoria dell’anno contro una Forlì mai doma è il modo migliore per ripresentarsi in campo, di nuovo al PalaMacchia, contro una Orzinuovi risucchiata nella lotta per la salvezza, in un’altra partita da non fallire.
La Libertas ha spaccato l’incantesimo grazie ad un Banks immenso, probabilmente alla miglior prestazione della stagione, non solo per i numeri – 35 minuti in campo, 21 punti, 9/18 al tiro, 8 falli subiti, 8 assist –, ma soprattutto per come l’imperatore ha dimostrato di essere parte integrante e centrale degli ingranaggi amaranto, di vivere la maglia della Libertas non solo da professionista navigato ma da guerriero e da leader. Si è sbattuto in difesa su Tavernelli e Dawson, ha servito cioccolatini su vassoi d’oro a Buca, ha incoraggiato Dorin come un fratello maggiore, si è battuto il pugno sul cuore guardando la curva. L’amore è qualcosa che può sbocciare con una scintilla o crescere lentamente: ieri è apparso chiaramente che Adrian è sempre più coinvolto verso questa maglia e il pubblico verso di lui. E che meraviglia quel tiro in sospensione da quattro metri, quei canestri perfetti che parevano uscire da una catena di montaggio.
Accanto a Banks, con Hooker rimasto seduto in panca per 23 minuti dopo una settimana d’influenza, la Libertas ha trovato un altro americano: Dorin Buca. Il pivot rumeno, un po’ come Serhij Bubka, continua ad alzare l’asticella delle sue prestazioni confermando di avere margini di crescita giganteschi, una volontà incredibile e la bontà del lavoro che sta svolgendo ogni giorno della settimana sotto gli occhi di Andreazza e in particolare di Cece Riva che ne cura la tecnica individuale.
Dorin è stato devastante sia in attacco che in difesa, l’uomo che ha letteralmente spaccato la partita, una partita in cui peraltro paradossalmente Forlì è riuscita ad acciuffare 18 rimbalzi d’attacco, un record o quasi.
Buca ha sfruttato in maniera meravigliosa l’intesa e i giochi a due con Andrea Bargnesi – 25’ di sostanza, fosforo, applicazione difensiva e di grande responsabilità –, ma anche gli scarichi di Banks sui raddoppi, è finito per essere immarcabile ogni volta che ha visto il ferro. E in difesa ha rincalcato Dawson, Tavernelli, Cincia sr.
È stato Dorin a cambiare il volto al match, a metà primo quarto: entrato sul 12-14, con gli amaranto che in 7 minuti avevano segnato soltanto da tre facendo fatica a trovare conclusioni in area, ha aperto il suo show con canestro e fallo e da lì è iniziata la svolta: la Libertas si è sciolta, la difesa di Forlì ha perso i riferimenti e a cavallo tra primo e secondo quarto la prima folata di libeccio amaranto ha stampato un parziale di 18-0 (con 8 punti di Dorin) che ha portato il tabellone sul 30-14.
La cavalcata è durata fino al più 18 (36-18 al 16’), poi una terribile amnesia, di quelle che avevamo vissuto a Brindisi e con Vigevano nel finale, ha cancellato quasi tutto il lavoro fatto, e così la Libertas, come Penelope con la sua tela, si è trovata all’intervallo sul più 6 (39-33) e qualche incertezza di troppo nella testa. Che poteva diventare tarlo quando Forlì a metà terzo quarto si è portata sul 46-44 e poi sul 55-52 al 29’ cancellando il nuovo tentativo di fuga degli amaranto (55-44 al 27’). Stavolta la Psiche, che poteva essere traditrice, non ha fatto scherzetti. Anzi. Sul 59-55 Martino, coach di Forlì, si è trovato di fronte l’uomo che non si aspettava: Luca Tozzi, uscito da troppo tempo di naftalina, che con 5 punti di fila ha rimandato la LL a più 9, rimettendola sulla carreggiata della vittoria e dimostrando che in A2 può starci, eccome.