Libertas, è un esame di maturità: contro Rieti per sferrare l’assalto
Si riparte da quanto di buono visto contro Cantù, ma non basterà limitare Johnson Andreazza: «Vogliamo dare seguito a questo percorso, ora conta l’atteggiamento»
LIVORNO. Il pullman che ha portato la Libertas a Rieti (palla a due oggi alle 18 al PalaSojourner, arbitri Vita, Almerigogna e Fiore) ha come carburante la miscela. Nulla a che vedere con i motorini degli Anni ’70. Questa miscela è data dal gasolio e dall’autostima di cui gli Amaranto hanno fatto il pieno domenica scorsa contro Cantù. Contro i Brianzoli non è arrivata la vittoria (sarebbe stata epica), ma la convinzione (quella sì) che questa squadra può valere la A2 se rimane con la testa dentro la partita per 40’. È proprio questa - della concentrazione - la sfida più impegnativa che attende i ragazzi di Andreazza sul parquet dove evoluirono Brunamonti, Sanesi e anche gli indimenticati Joe Bryant e Kevin Restani. Questo pomeriggio sarà vietato abbassare la guardia, altrimenti il riso andrà in cottura come accaduto il 22 settembre ad Arezzo in precampionato proprio contro i Sabini. Ricordate? 18’ di spettacolo libertassino, poi la Real Sebastiani prese il sopravvento e se la LL si fosse disunita, avrebbe rischiato l’imbarcata. Quel confronto invece finì con un onorevole -10: 77-87.
Rieti completa
L’avversario è tosto. L’anno scorso - da neopromossi - gli amaranto-celeste si sono addirittura spinti fino alla semifinale playoff e la scorsa estate - pur cambiando gran parte del roster - hanno allestito una squadra “gradevole” e ottima nel rapporto qualità-prezzo. Ora la truppa di Rossi è considerata la rivelazione del campionato e si trova in testa alla classifica (in coabitazione con Cantù e Rimini), evento che non si verificava dalla stagione 1977/78. La Real Sebastiani ha lavorato molto bene. Ha blindato Jazz Johnson - eletto miglior straniero dell’A2 2023/24 -, ha tenuto il cecchino Sarto ed ha preso due pezzi da 90 per la categoria: il play Monaldi (11,7 punti di media) e il centro Skyler Spencer già visto al piano di sopra. A questi si aggiungano il ruvido numero 5 Piunti e l’ala Lupusor (prelevato dall’Urania Milano) ed ecco che il piatto è servito. La Real Sebastiani è una squadra forte e completa e il suo primo posto non è frutto del caso.
Test probante
Date le premesse è chiaro che questa partita per la Libertas costituisce un test probante, una sorta di esame di maturità dopo le cose buone mostrate domenica al PalaMacchia. È fin troppo facile immaginare che per sgambettare la Real Sebastiani si debba limitare Johnson. Nella partita di Arezzo ne mise 26 e fu un rebus irrisolto. Un mese dopo la la Libertas non è più un cantiere aperto e può andare a giocarsi le proprie carte. Con la grinta e l’abnegazione difensiva che l’altra settimana ha costretto Cantù a segnare appena 29 punti nei secondi 20’ (i due a fil di sirena a risultato acquisito poco contano ) è possibile sognare il blitz. Sarà basilare la protezione del perimetro e i muscoli di Fantoni, Fratto e Buca serviranno a neutralizzare quelli di Spencer e Piunti.
Le parole
Come sempre, prima della partita, ha preso la parola Marco Andreazza: «Troviamo una squadra in grande forma - ha detto il coach - che ha perso una sola partita. Rieti proviene da un percorso importante. L’anno scorso è arrivata fino alla semifinale. Sono partiti per tempo per dare continuità al lavoro e questo si sta vedendo in termini di qualità di gioco e di struttura difensiva molto solida. Noi dobbiamo cercare di capitalizzare questa settimana intera di lavoro nella quale c’è stato qualche intoppo. Vogliamo provare a dare seguito a quanto di buono abbiamo mostrato dopo la partita di Nardò: la grande vittoria con Cremona e un’altra sfuggita a fil di sirena contro una corazzata come Cantù. Abbiamo lavorato bene. Stiamo cercando di adattare la difesa alle caratteristiche dei giocatori che andremo ad affrontare, ma ancora una volta l’atteggiamento, la compattezza del gruppo, la determinazione per portare via una grande vittoria saranno fondamentali».