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Calcio, il Livorno si salva in 12 contro 9: due espulsi

di Alessandro Lazzerini
Un'azione di gioco
Un'azione di gioco

Arbitraggio imbarazzante, gli amaranto pareggiano e difendono il pari con i cartellini rossi. La squadra combatte, decisivo nella ripresa l’inserimento di Sabbatini lasciato in panchina

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SAN GIOVANNI VALDARNO. Due facce della stessa medaglia. Due letture diverse di un pareggio in trasferta arrivato tra rimorsi e orgoglio. Perché la Sangiovannese è l’ennesima squadra mediocre contro cui il Livorno doveva portare a casa tre punti, soprattutto inun’altra giornata in cui le dirette concorrenti frenano tutte. Allo stesso tempo, però, in nove contro undici era importante anche portare a casa un punto.

Fatto di lotta, di grinta e tanta voglia di soffrire. Le grandi squadre quando non possono vincere devono riuscire a non perdere. E per stavolta può andar bene bene cosi. Arbitraggio insufficiente Il miglior arbitro possibile è quello che riesce a non farsi notare. I protagonisti sono i giocatori, l’arbitro deve garantire uno svolgimento fluente della gara. Al Fedini non è successo. Il signor Selva di Alghero si è preso tutti i riflettori. L’espulsione di Bellini è per proteste e non possiamo sapere cosa sia uscito dalla bocca del numero 20 del Livorno. Poi il fallo da espulsione diretta di Tanasa: intervento da arancione. Un giallo con un avvertimento severo poteva essere la cosa migliore in una partita maschia, invece è arrivato il rosso. Ma al di là di queste decisioni è stato l’atteggiamento irriverente e presuntuoso a essere fuori luogo. L’espulsione di Zaccagna dalla panchina, l’ammonizione di Favarin e mille gialli sventolati in faccia agli amaranto (solo uno alla Sangio), oltre ad aver fatto finire la partita al 98’ quando i minuti di recupero erano sei. Del direttore di gara non ne parliamo mai, ma una difformità di giudizio così è stata veramente troppo evidente. Col Trestina ne mancheranno quattro: Tanasa, Bellini, Giordani e Brenna, gli ultimi due erano diffidati.

 
Un’ora horror
Campo pesante, partita da battaglia e il Livorno che non riesce a mettere in fila tre passaggi. Alla prima chance la Sangio va avanti. Al 29' Benucci fa tunnel a Bassini e fredda Ciobanu con un destro preciso. In quell’occasione Bellini protesta troppo e lascia i suoi in 10 con un doppio giallo nel giro di pochi secondi. Gli amaranto provano a rimettere insieme i pezzi e al 45’, dopoaver rischiato su un paio di contropiedi, Brenna illumina
per Luis Henrique che calcia bene al volo ma Barberini fa un miracolo e salva il risultato. Al 50’ altra chance locale con Fancelli e Ciobanu che salvano su Bartolozzi.
 
Mezz’ora di battaglia
Se c’è un giocatore che per qualità e dinamismo è una spanna sopra agli altri quello è Sabattini. Il suo ingresso in campo cambia la partita. Anche nel fango, anche con un uomo in meno. E' da una sua imbucata che nasce il fendente di Giordani che al 62’ fa 1-1. La partita è combattuta con Regolanti che al 66’ calcia a
botta sicura, ma Camarà sulla linea salva in corner. Al 72’ Tanasa entra in scivolata: rosso diretto e Livorno in 9. Gli amaranto mettono l’elmetto e si armano di scudo e spada: c’è da soffrire e questa squadra sa
farlo. Tutti a protezione di Ciobanu. Botte, rinvii, duelli aerei e scivolate sui palloni vaganti. Più Livorno di così si
muore. E alla fine il punto viene portato a casa. Per come si erano messe le cose, difficile chiedere di più. 
 
La classifica
Il gol di Grifoni che al 91’ permette al Gavorrano di battere il Ponsacco è il più pesante della giornata. La Pianese
avanti 0-2 si fa riprendere dal Sansepolcro. Pari tra Seravezza e Ghiviborgo, mentre il Grosseto perde col San Donato e Bonuccelli rischia la panchina. La classifica dice Pianese 34, Seravezza 33, Gavorrano 30, Livorno 29 e Grosseto 28. Tutto o quasi invariato. Tutto ancora possibile, ma per risalire serve un Livorno più propositivo. 
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