Livorno, addio al prof Carlo Agostini: «Viveva per la sua famiglia»
Ha insegnato storia e filosofia al Classico e all’Enriques: i ricordi. Fissati i funerali
LIVORNO. La città dice addio al professor Carlo Agostini, 82 anni, docente di storia e filosofia del liceo classico, dell’Enriques e con un’esperienza (quando però era già in pensione) anche in Accademia navale.
È un grande vuoto quello che lascia Agostini, originario di Chianni (Pisa), che si è spento ieri mattina nella sua casa di Livorno. «Viveva per la sua famiglia», ricorda chi il prof l’ha conosciuto. E poi aveva due grandi passioni – una per la storia e l’altra per il suo paese di origine, Chianni – per cui aveva pensato di legarle a doppio filo, scrivendo dei libri dedicati proprio a quel piccolo borgo in Alta Valdera che gli aveva dato in natali. Una delle sue opere s’intitola: “Cento anni di storia: Chianni nel’900”. Qui, infatti, c’è la casa di famiglia con un’oliveta e ogni anno il momento della raccolta delle olive si trasformava in una grande festa con un pranzo finale a cui partecipavano parenti e amici. A novembre scorso, però, il professor Agostini era già debilitato e alla fine il pranzo in campagna per la prima volta non è stato fatto.
«Si è sempre dedicato agli altri – ricorda chi con lui ha condiviso momenti di vita – . Nel 2003, poi, aveva subito un intervento di laringectomia e da quel momento si è impegnato attivamente per la causa, diventando il presidente dell’Unione italiana mutilati della voce. Aiutava chi era stato operato come lui, nella logopedia e anche a sbrigare, ad esempio, le pratiche per l’invalidità».
Il ritratto che emerge dai ricordi di familiari e amici è quello di un uomo generoso, altruista e affettuoso. «Un marito, un padre e un nonno con la lettera maiuscola», raccontano i familiari.
Il professor Agostini lascia la moglie Paola, la figlia Michela, il genero Federico e i nipoti Asia e Nicolas che – ricorda chi l’ha conosciuto – erano la sua vita e il suo orgoglio più grande.
Il funerale sarà celebrato oggi (venerdì 21 marzo), alle 15,30, nella chiesa di San Jacopo in Acquaviva dove in tanti si riuniranno per dire addio a quel docente che ha insegnato storia e filosofia a generazioni di livornesi.