Monumenti del mare: quando i porti diventano patrimonio culturale
Presentato il nuovo volume dell’AdSP che esplora la trasformazione dei porti dell’Alto Tirreno, tra tutela e valorizzazione
LIVORNO. Giovedì 6 marzo, presso la Sala Ferretti della Fortezza Vecchia di Livorno, è stato presentato il nuovo volume della Collana “Porti e Dintorni”, edito da Pacini Editore e dedicato ai Monumenti del Mare e all’evoluzione del patrimonio portuale. Il volume esplora il passaggio dei porti da semplici infrastrutture economiche a veri e propri beni culturali.
L’evento è iniziato con i saluti istituzionali del presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, e del sindaco di Livorno, Luca Salvetti, mentre l’introduzione generale è stata affidata a Matteo Paroli, Segretario Generale dell’AdSP. Quanto alla presentazione del volume, essa è stata curata da Giovanni Padroni dell’Università di Pisa e da Claudio Capuano, dirigente area promozione dell’AdSP. A moderare l’incontro Olimpia Vaccari, del Centro di Studi Storici Mediterranei ‘M. Tangheroni’.
Con tale pubblicazione, curata dalla dott.ssa Olimpia Vaccari, la collana dell’AdSP MTS “Porti e Dintorni” prosegue il suo percorso di esplorazione del patrimonio portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Il volume racconta infatti l’evoluzione dei porti dell’Alto Tirreno, evidenziando come essi non siano solo infrastrutture economiche, ma anche i testimoni della storia e dell’identità culturale delle città marittime.
La rigenerazione del Waterfront: il punto di vista di Luciano Guerrieri
Luciano Guerrieri ha sottolineato come la rigenerazione delle aree portuali debba andare oltre la semplice trasformazione urbanistica. «Senza dubbio le nuove prospettive di valorizzazione commerciale e immobiliare rappresentano un’opportunità di sviluppo economico e turistico, che offrono nuove aree di attrazione per i cittadini e per i passeggeri in transito, ma il compito del patrimonio storico può contribuire a sviluppare una valorizzazione dell’immagine della città e meriterebbe maggior considerazione».
Guerrieri ha evidenziato nel volume, inoltre, l’importanza della sostenibilità e della compatibilità tra le attività portuali e la salvaguardia del patrimonio storico: «La tutela, la riqualificazione e l’accessibilità del patrimonio storico sono in linea con i tanti provvedimenti e pratiche di riduzione dell’impatto delle attività portuali sull’ambiente raccomandati dall’Europa. Elementi come magazzini, torri, banchine e fortificazioni, pur appartenendo a un passato ormai lontano, continuano a dialogare con la modernità e rappresentano punti di riferimento essenziali nella configurazione del paesaggio portuale odierno. Basterebbe pensare alla magnifica Torre del Marzocco, che si erge nel mezzo di un’area operativa, quasi a ricordare alle molte gigantesche navi che le passano davanti un glorioso passato».
La visione strategica di Matteo Paroli
Matteo Paroli affronta nel volume il tema della conservazione del patrimonio portuale in una prospettiva strategica e di lungo periodo. «L’evoluzione della portualità può essere analizzata sotto molteplici punti di vista: economico-sociale, geografico-ambientale e storico. Se i primi due ci appartengono come amministratori, il terzo non è certo di minore rilevanza: dall’età medievale abbiamo ereditato torri, fortificazioni lungo tutta la costa e le isole dell’arcipelago, tra cui l’avamposto “estremo” dell’isola di Gorgona. L’età moderna ci ha lasciato invece manufatti con usi economici e funzionali come il Silos Granario, ad esempio».
Un punto chiave del suo intervento ha riguardato il progetto Miglio Blu dei Porti dell’Alto Tirreno, un’iniziativa volta a creare un percorso strutturato di valorizzazione del patrimonio portuale attraverso strumenti digitali e piani di sviluppo integrati. "Il progetto mira a unificare e valorizzare l’ingente patrimonio storico-architettonico presente negli scali portuali del sistema affinché tutti i fruitori, non solo visitatori e turisti ma anche gli stessi operatori economici e stakeholders, possano essere consapevoli della straordinaria ricchezza rappresentata dall’operatività in porti dalla lunga storia quali sono i nostri».
Livorno e il suo paesaggio portuale: l’analisi di Olimpia Vaccari
Olimpia Vaccari ha approfondito il caso di Livorno, città che vanta un paesaggio portuale unico, sedimentatosi nel corso dei secoli. Il waterfront livornese racchiude un mix di testimonianze storiche medievali e moderne, tra cui la Fortezza Vecchia, la già citata Torre del Marzocco e la Darsena Vecchia. "Il paesaggio portuale livornese ha le sue origini nel Medioevo, con un importante intervento ancora oggi ben visibile: la realizzazione a fine Cinquecento del Pentagono del Buontalenti, che ancora oggi caratterizza il centro storico", spiega Vaccari nel volume. «Questo paesaggio, via via mutato nel corso dei secoli, ha un’importanza fondamentale come patrimonio culturale identificativo della città».
Vaccari ha sottolineato come il recupero del patrimonio portuale non sia soltanto un’operazione di restauro, ma una strategia complessa che deve tenere conto della memoria storica e delle nuove esigenze funzionali delle città. «Tutte le strutture presenti sul waterfront, che hanno generalmente perso la loro funzione originale, sono suscettibili di un processo di riqualificazione, attraverso piani strategici di medio e lungo periodo, in grado di documentare la stratificazione storica e paesaggistica della città-porto. Nella città labronica sono state intraprese da tempo iniziative come il Port Center, un osservatorio multimediale e Porto Aperto, un progetto didattico, ma essi non sono che la premessa per la salvaguardia, il restauro, il riuso dell’incommensurabile patrimonio esistente».
Il volume rappresenta un contributo essenziale al dibattito sulla salvaguardia e sul rilancio del patrimonio portuale, anche nella ricchezza del corredo fotografico. Gli interventi di Guerrieri, Paroli e Vaccari hanno dimostrato come sia necessario un approccio integrato che bilanci le esigenze economiche con la tutela del passato, in un’ottica di sostenibilità e innovazione. Seguendo una rotta che dal passato conduce al futuro, il volume accompagna il lettore alla scoperta dei porti dell’Alto Tirreno: dalla Fortezza Vecchia di Livorno a Piombino, fino alla Torre del Marzocco, alla Torre Vecchia di Gorgona e al Forte di Bocca del Moro Mediceo. Solo così i porti potranno continuare a essere non solo i centri di scambio commerciale, ma anche custodi della storia e dell’identità delle città marittime.