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Livorno, trovati con uno scooter rubato in via San Giovanni: in due rinviati a giudizio per ricettazione

di Stefano Taglione
L'ingresso del tribunale con le guardie giurate (foto d'archivio)
L'ingresso del tribunale con le guardie giurate (foto d'archivio)

Uno di loro è il trentunenne livornese Niko Casoli, archiviato per l’omicidio di Denny Magina e attualmente in carcere a Prato per altri reati
 

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LIVORNO. Sono a processo per la ricettazione di uno scooter, un motorino Yamaha X-City, denunciato per furto il 16 agosto del 2022 dal proprietario, un cinquantasettenne livornese che abita in via San Giovanni. Si è aperto il dibattimento in tribunale per il trentunenne livornese Niko Casoli e per il ventunenne tunisino Ayari Elyes, entrambi in carcere a Prato per altri reati e, limitatamente a questo episodio, chiamati in causa in concorso dopo un’indagine avviata dalla polizia di Stato sotto il coordinamento della pubblico ministero Sabrina Carmazzi.

Casoli – difeso dall’avvocato Mario Galdieri – inizialmente era stato coinvolto anche nell’inchiesta per l’omicidio (poi diventato preterintenzionale) di Denny Magina, il ventinovenne morto dopo essere precipitato del quarto piano di un alloggio popolare di via Giordano Bruno nella notte fra il 21 e il 22 agosto del 2022, pochi giorni dopo quanto contestato dalla procura in questo procedimento penale. Dall’accusa di omicidio, tuttavia, Casoli è stato archiviato su richiesta della stessa procura.

Recentemente, un anno e mezzo fa, era stato condannato a sette anni di reclusione per tentata rapina ed estorsione aggravata per un assalto avvenuto in una tabaccheria da parte di una persona che, secondo l’accusa, sarebbe stata da lui costretta a rapinare il negozio. Elyes, assistito dalla legale Alessandra Natale, sta scontando la condanna a quattro anni e mezzo di reclusione per l’occupazione di una casa (con spaccio di droga e ricettazione di alcuni oggetti trovati dalla municipale) in via Garibaldi.

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