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L'imprenditore di Livorno e il pranzo in spiaggia anche d’inverno: «Aperti 10 mesi l’anno»

di Francesca Suggi
L'imprenditore di Livorno e il pranzo in spiaggia anche d’inverno: «Aperti 10 mesi l’anno»

Nicola Parcesepe e la sua Oasi del mare beach: "Tutti i giorni fino a novembre, tempo permettendo. Perché non farlo"

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LIVORNO. Piedi sulla sabbia anche d’inverno. Per colazioni e pranzi in spiaggia. Fino al tramonto. Perché, come dice l’imprenditore livornese Nicola Parcesepe, il mare e i calasole stregano 4 stagioni. Lui tiene aperto dieci mesi l’anno.

Così il 47enne oggi, sabato 15 febbraio, torna a riaprire la sua Oasi del Mare beach (tempo permettendo) al Calambrone. «Da 4 anni qui all’Oasi faccio così, sto aperto dieci mesi l’anno: ripaga su tanti livelli, da un punto di vista imprenditoriale non faccio guadagni stellari ma non ci rimetto e poi qui con la mia squadra diamo vita a un’oasi di benessere che piace».

Perché come sottolinea Parcesepe, con la sua spalla che è la moglie Rajmonda Barjoti: «Il mare ha sempre un fascino particolare, vale la pena stare aperti». L’imprenditore non vuole dare lezioni a nessuno. È l’umiltà e il “friendly” fatta persona. Ma il suo è un modello lavorativo. Di chi pensa che le attività sul mare (perché l’Oasi è proprio piedi in spiaggia) dovrebbero stare aperte quasi tutto l’anno. Per dare un servizio. Per dare continuità (e fidelizzare) il lavoro dei dipendenti. E perché, come dice sempre, se vivessimo i luoghi di mare tutto l’anno sarebbero anche più puliti.

Così si riparte. Fino all’ultima settimana di novembre. «Starò aperto tempo permettendo per adesso tutti i giorni dalle 9,30-10 del mattino fino al tramonto: da metà marzo la domenica pomeriggio facciamo musica e griglia accesa». Da febbraio a novembre l’Oasi del mare c’è. «S ono fermamente convinto che il mare vada vissuto tutto l’anno, proprio come fanno in posti come Jesolo, per esempio: ne abbiamo la possibilità, perché non farlo. Portiamo avanti il nostro credo e quello dei nostri collaboratori: questo ci rende felici».

Lui che è figlio di operai, con orgoglio ricorda babbo Alfonso, grande sindacalista e comunista. Suo padre e sua madre oggi non ci sono più: nel 1986 hanno cominciato a gestire attività sul mare e anche Nicola ha seguito queste orme. Insieme all’Oasi del Mare beach bar, sempre al Calambrone gestisce da 11 anni il ristorante del campeggio Pineta. Anche questo locale ha già aperto la settimana scorsa, il sabato e la domenica. Parcesepe lì ha radici. Che magari trasmetterà anche a suo figlio.

Parcesepe gestisce una ventina e oltre di dipendenti. «Ho cominciato i colloqui a gennaio: rispetto allo scorso anno c’è più reazione. Questo è un altro elemento che permette di arrivare ad avere una squadra affezionata e valida». E fa i nomi di Filippo Rosi, Susanna Conti, Valerio Spagnoli, Elena Ricci e Ivan. «Io non chiudo mai le selezioni, il lavoro può aumentare: chi vuole può scrivere a nicolaparcesepe4@gmail.com. Altra figura importante è Andrea Iacoponi. «C’è grande collaborazione con la scuola di vela Sunset qui accanto: chi viene qui può anche noleggiare da sup a catamarani con gli istruttori», chiude.
 

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