A Livorno il nido fatto come un abbraccio: è il nuovo Pirandello. «Spazi ripensati e 12 posti in più»
L'assessora Camici: «A fine mese via al cantiere: i bambini torneranno nell’anno scolastico ’26-’27»
Livorno Come un abbraccio. Questa l’idea di architettura progettuale del nuovo nido comunale Pirandello, zona Fabbricotti. Dal settembre 2026 i piccoli, adesso trasferiti nella struttura temporanea al parco Pasolini, faranno ritorno “a casa”. Una sede più grande - la vecchia sarà demolita - che sarà in grado di accogliere 12 bambini in più, dai 48 attuali ai 60. «L’importanza della nuova struttura che sarà all’avanguardia sta anche in questo: l’offerta educativa crescerà ospitando da 48 a 60 bambini, non sono tanti 12 posti, ma è sempre un contributo importante per le famiglie livornesi», premette la vicesindaca Libera Camici. Con lei il dettaglio su quel che sarà realizzato a partire dalla fine di febbraio. Per un investimento di 1.896,000 euro derivanti dai fondi Pnrr a cui sono state aggiunte risorse comunali per 844mila euro.
Spazi funzionali e moderni
La ditta individuata è l’Edilfab di Arezzo. Il progettista è Pietro Carlo Pellegrini, architetto pluripremiato e docente universitario, classe ’57, di Lucca. La superficie interna del nuovo asilo sarà di 621 metri quadri con un volume di 1.923 metri cubi, il giardino esterno avrà una superficie di 465 mq. «La scelta di demolire e ricostruire ex novo la scuola, rispondendo a uno dei principali obiettivi del Pnrr sull’ edilizia scolastica - spiega - ha permesso di andare nella direzione della riqualificazione dovuta all'opportunità di avere una nuova struttura che aderisce alla recente normativa sia dal punto di vista antisismico che di efficientamento energetico».
Come un abbraccio
Si scorre il progetto. «Prevede un completo ripensamento degli spazi, sia interni, considerati come "terzo educatore" con possibilità di integrazione e scambio delle diverse fasce di età, sia esterni, con la creazione di una corte interna delimitata dal nuovo volume, che crea una sorta di ulteriore grande aula a cielo aperto. La nuova struttura è pensata come un involucro che si chiude verso le strade esterne di delimitazione dell'area, con una forma che richiama l’abbraccio secondo un'idea di protezione che dovrebbe trasmettere un nido d'infanzia, che si isola dalla città e si apre verso il verde del giardino di pertinenza, un tempo parte del parco di Villa Fabbricotti». Pareti mobili e divisori garantiranno un continuo scambio tra i gruppi educativi dell’asilo. La luce naturale e il diretto contatto tra lo spazio interno e l’esterno sono gli elementi guida del progetto.
Si parte a fine mese
Sui tempi è sempre la vicesindaca a spiegare a che punto è l’operazione “nuovo Pirandello”.
«Per perseguire questi obbiettivi, è stata necessaria la delocalizzazione dei bambini nella struttura temporanea all'interno del parco Pasolini, dove i piccoli sono ospitati dal mese di gennaio 2024 - fa la cornice - Per l’esecuzione della progettazione definitiva ed esecutiva avevamo la necessità di avere l'edificio libero, sia per effettuare le indagini geologiche concluse verso la metà del 2024-, sia per l'analisi dettagliata dei costi di demolizione, tutte attività non compatibili con la presenza dei bambini e delle bambine all’interno della struttura». La gestione degli appalti pubblici, si sa, presenta sempre delle complessità.
«Come si sono registrate in questo appalto, in cui è stato adottato il percorso dell’appalto integrato (affidamento della progettazione e dell’esecuzione dei lavori allo stesso operatore economico)», non nega le difficoltà. Poi superate. «Grazie al supporto e pressing degli Uffici tecnici del Comune è stata portata a compimento la fase progettuale e sono state superate le difficoltà emerse nel corso della redazione della progettazione definitiva-esecutiva dovuta al cambio dei progettisti in corso d’opera da parte dell’appaltatore». E chiude: «Il progetto è in fase di conferenza dei servizi e in verifica da parte della stazione appaltante e pertanto, entro la fine del mese di febbraio, contiamo di poter dare via ai lavori di demolizione e successiva costruzione nei tempi previsti dal Pnrr, al fine di far ripartire il servizio nella nuova struttura nell’anno educativo 2026/ 2027».
Il super architetto
«Forme, colori, materiali, luci tutto pensato al servizio del benessere delle bambine e dei bambini. Un’idea progettuale che immagina lo spazio architettonico come terzo educatore». Così nel novembre scorso sul suo profilo social l’architetto Pietro Carlo Pellegrini. Professionista pluripremiato e docente universitario, classe’57 di Lucca sta parlando proprio del suo lavoro in corso al nido Luigi Pirandello di Livorno. E ne racconta alcune specificità. Sia in italiano che in inglese. «La pianta dell’edificio diviene un simbolico abbraccio, i colori degli ambienti interni seguono una scala cromatica tenue lasciando stimolare chi attraversa lo spazio da materiali attraenti, superfici trasparenti, luci e specchi», continua lui che si è laurea in Architettura nel 1983.
Nel settore è un professionista stimato e molto gettonato. Ha ricoperto ruoli di insegnamento nelle facoltà di Architettura di Genova, Venezia, Ferrara e Siena e svolto il ruolo di visiting professor alla Delft University of Technology e alla Scuola Superiore Europea di Architettura Urbana a Napoli. Ha insegnato all'Università degli Studi di Perugia e Pisa. Le sue opere di architettura e di design sono pubblicate sulle principali riviste specializzate nazionali e internazionali. Tra le principali monografie sul suo lavoro : Il Museo della Cattedrale di Lucca (Allemandi, Torino, 1994), Pietro Carlo Pellegrini. Architetture (Libria ,Melfi, 2000), Pietro Carlo Pellegrini. Architettura e progetti 1992-2007 (Skira, Milano, 2007). E sempre parlando del nuovo Pirandello l’attenzione si concentra sulla particolare copertura: «La copertura in ceramica di ri-uso, bianca e blu, rimanda ad un’architettura ludica e marina in grado di entrare in contatto con la fantasia dei fanciulli e con il contesto circostante».