Livorno, a due anni dal Covid meno bar e ristoranti: «Ma c’è una ripresa» - I numeri
A maggio 2021 i locali hanno riaperto dopo i lockdown. Le associazioni di categoria: «Consumi ripartiti, ma i costi sono alti»
LIVORNO. Ve lo ricordate com’era la vita tre anni fa? Tra code chilometriche ai supermercati e autocertificazioni in tasca per uscire di casa in un Paese da zone colorate. I ristoratori se lo ricordano bene. Furono tra i primi a chiudere. E a molti imprenditori il lockdown è costato l’attività. Molti altri ce l’hanno fatta. E adesso, stando a quanto dicono le associazioni di categoria, «il clima è positivo e c’è fiducia nel futuro, nonostante rimangano molte criticità. Una su tutte il costo dell’energia e delle materie prime». E nonostante nel 2022 il saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese di ristorazione nel registro della Camera di Commercio sia col segno meno. Esattamente meno 92, tra Livorno e provincia, stando ai dati di Infocamere elaborati di recente da Fipe Confcommercio. «Ma Livorno è al terzo posto in Toscana dopo Firenze e Lucca, come numero di locali». Proviamo a tornare indietro di un paio d’anni, così da capire meglio la situazione di oggi.
Le difficoltà
Siamo nel 2021. Il Covid allenta la presa. Bar e ristoranti, reduci da ristori considerati insufficienti, possono tornare alla forma originaria di un’attività scandita nei mesi precedenti da take away e barriere di plexiglass. I confini, del resto, vengono riaperti e i turisti ricominciano a muoversi. «Dopo il Covid le imprese hanno lavorato – spiega il direttore provinciale di Confcommercio Federico Pieragnoli –. Nei periodi immediatamente successivi alla pandemia ci sono state perdite ingenti, ma alla fine del 2021 c’è stata una ripresa, che sta proseguendo». Non senza problemi. «Prima di tutto c’è il costo altissimo dell’energia e delle materia prime – prosegue Pieragnoli –. Altro problema è la manodopera. C’è carenza di personale e questo mette in crisi il sistema dell’accoglienza».
La ripresa
In tutto questo, spiega il direttore di Confesercenti Livorno Alessandro Ciapini, «il prolungamento della gratuità del suolo pubblico (fino al 31 dicembre 2022, ndr) ha sicuramente aiutato gli imprenditori a recuperare un po’ di margine. E anche la ripartenza delle navi da crociera, inserita nel contesto dell’impulso al turismo che in questa città si sta cercando di dare, ha aiutato». In questo contesto, secondo le associazioni di categoria, c’è un clima che non è privo di fiducia. «Gli imprenditori – afferma Ciapini – vivono sempre di fiducia. Altrimenti non tirerebbero su le loro saracinesche ogni mattina. Ma è chiaro che la fiducia, da sola, non basta. Ci vogliono politiche di governo in grado di sostenere chi fa impresa». Sul tema fiducia Fipe Confcommercio parla di «un momento di ottimismo» e della previsione, per il 2023, «di una crescita del comparto compresa tra il 5 e il 10 per cento».
I numeri del 2022
Tornando ai numeri di Confcommercio relativi allo scorso anno, al 31/12/2022 al registro della Camera di Commercio – tra Livorno e provincia – risultavano 100 nuove iscrizioni di imprese legate al mondo della ristorazione, contro le 192 cessazioni. Si tratta, dunque, di un saldo negativo: meno 92, come detto in precedenza. Per quanto riguarda la ristorazione, inoltre, al 31/12/2022 tra Livorno e provincia risultavano attive 2.601 imprese con 7.321 dipendenti. l
Cla.Gua.
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