Il Tirreno

Livorno

Vaccaro è la regina dai mille voti «No al ritorno del vecchio Pd»

Gianni Tacchi
Vaccaro è la regina dai mille voti «No al ritorno del vecchio Pd»

La leghista è la più votata del nuovo consiglio il boom dopo aver girovagato nel centrodestra 

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faccia a faccia

C’è chi la chiama già la “leonessa” di Livorno, perché con quei numeri inizia a ruggire come la sindaca leghista di Cascina, Susanna Ceccardi. D’altronde il bilancio di Costanza Vaccaro (Lega) è chiaro: con 1.028 preferenze è la più votata tra i candidati al consiglio comunale, l’unica sopra quota mille, capace anche di mettere insieme 419 voti in più della manager che doveva correre per la carica di sindaca col centrodestra, la capolista Giulia Pacciardi.

«Sono davvero soddisfatta, per me è un onore ma anche un onere», commenta Vaccaro: «Porterò avanti quello che abbiamo presentato in queste settimane di campagna elettorale. Penso soprattutto alla sicurezza, al lavoro, ai rifiuti e al riorganizzare la sosta a pagamento». 40 anni, consigliera provinciale dal 2009 al 2014, alle amministrative di cinque anni fa si presentò da candidata sindaca con il Nuovo Centrodestra totalizzando l’1,76% (1.506 voti). «Ma quella era una fase geopolitica completamente diversa», dice sottolineando che «quel centrodestra era distrutto, tanto che mi allontanai da Berlusconi perché delusa, mentre oggi è compatto grazie alla rivoluzione di Salvini». E oggi per lei è arrivato un boom di preferenze. «Credo che i livornesi abbiano premiato il mio spirito di servizio, la mia passione e la voglia di fare il bene della città, che è l’unico interesse da quando sono in politica. Ho lavorato molto, mi sono messa a disposizione e sono stata presente su tutto il territorio».

Sorride Vaccaro, che ovviamente non si ferma e punta il 9 giugno. «Siamo già pancia a terra per lavorare in vista del ballottaggio», dice tra un ringraziamento e l’altro ai livornesi che hanno scritto il suo nome sulla scheda. Il centrodestra parte da 6mila voti in meno rispetto alla coalizione di Luca Salvetti, inoltre le altre liste sono tutte o quasi di sinistra, «ma col ballottaggio si riparte da zero e c’è sempre una grossa percentuale di imponderabilità». «Adesso noi – prosegue – ci rivolgiamo ai cittadini spaventati dal ritorno della vecchia classe politica, di quel Pd che ha tradito le classi più deboli. E qui rientrano i 5 Stelle. Non a caso la Lega ha trovato consensi nei quartieri popolari, dove il Pd ha fallito. Gli estremismi? A sinistra continuano a rievocare lo spettro del fascismo, ma ora basta: è una polemica stucchevole, ridicola, portata avanti da chi non ha argomenti». —

Gianni Tacchi

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