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Firenze, la giunta Funaro vara il divieto di keybox per affitti brevi. Ecco quando dovrebbe scattare l’obbligo di rimozione

Firenze, la giunta Funaro vara il divieto di keybox per affitti brevi. Ecco quando dovrebbe scattare l’obbligo di rimozione

La sindaca: “Battaglia importante partita dalla nostra città”. La proposta di modifica al regolamento di polizia urbana passa adesso al Consiglio Comunale.

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FIRENZE. Primo atto ufficiale del Comune di Firenze per vietare le keybox in città, in base a ragioni di decoro urbano e di tutela del patrimonio storico e architettonico di Firenze, oltre che per motivi di sicurezza pubblica legati alla necessità di riconoscere in presenza gli ospiti delle strutture ricettive. La Giunta Comunale ha deliberato questa settimana una proposta di modifica al Regolamento di Polizia Urbana Comunale (RPU) per il Consiglio Comunale, che stabilisca, per esigenze di sicurezza pubblica, che “è sempre vietato l’uso delle key box o di altri apparecchi analoghi destinati a contenere o fornire chiavi, codici etc., atti a permettere l’accesso ad edifici o appartamenti senza la presenza del gestore o suo incaricato, ovunque questi vengano posizionati”; per la tutela del decoro pubblico, inoltre, la delibera propone che sia sempre vietato l’uso delle key box “quando prospettino su aree pubbliche, su strade pubbliche o aperte al pubblico, qualunque sia la natura del supporto su cui siano posizionate”.

L’iter prevede adesso il passaggio al Consiglio Comunale per la modifica al Regolamento di Polizia Urbana. La delibera approvata dalla Giunta fissa inoltre che entro 10 giorni dall’entrata in vigore della modifica regolamentare, tutti coloro che utilizzano le key box dovranno procedere alla loro rimozione, e che decorso tale termine, “nei casi di accertata inottemperanza o di nuova installazione, la Polizia Municipale provvederà al ripristino dello stato dei luoghi e quindi alla loro materiale rimozione”. Per il mancato rispetto del divieto di utilizzo delle key box l'atto fissa una sanzione di 400 euro.

“Con questa delibera diamo gambe a un impegno preso con i fiorentini, un obiettivo raggiunto grazie a un importante lavoro di squadra per cui ringrazio la Prefettura, gli assessori Vicini e Giorgio, il comandante della Polizia municipale Passaretti, i nostri uffici dello Sviluppo economico e Turismo. - dice la sindaca Sara Funaro - È una battaglia importante che è partita dalla nostra città, una questione che impatta sul decoro e la sicurezza e riguarda la tutela dell’identità del centro storico Unesco. Si tratta di un punto centrale di una strategia complessiva di contrasto all’overtourism che abbiamo messo in campo e su cui siamo in prima linea. Stiamo lavorando per una Firenze a misura di chi la vive e questa è una delle azioni che vanno in questa direzione”.

"Un atto concreto che dice la parola fine all’utilizzo delle key box in tutta la città – dice l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo Jacopo Vicini – è un risultato che ha anche un forte valore simbolico ed evidenzia l’impegno di tutta l’Amministrazione Comunale nell’attuazione del decalogo per un turismo sempre più sostenibile in una città ogni giorno più vivibile, presentato appena due mesi fa e al centro del programma della Sindaca Funaro. Abbiamo un cronoprogramma serrato a cui lavoriamo tutti assieme, grazie anche ai nostri uffici che ci tengo a ringraziare per la competenza e la puntualità".

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla sicurezza pubblica, la delibera approvata dalla Giunta fa chiaro riferimento all’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che prevede, sia per i gestori professionali che per coloro che svolgono attività ricettive con carattere saltuario, l’obbligo di registrazione degli alloggiati che devono essere muniti di documento di identità, e l’inoltro dei dati alla Questura nelle 24 ore successive dalla data di primo ingresso; è inoltre presa a riferimento la circolare del 18 novembre 2024 con cui il Ministero dell’Interno pone in evidenza i rischi per la sicurezza pubblica in tutti i casi in cui non si proceda alle verifiche previste dall’articolo 109 del TULPS, ritenendo per tali ragioni lo strumento della key box e del check-in online modalità in grado di eludere il reale accertamento dell’identità delle persone ospiti.

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