Il megastore cinese Aumai inaugura in via Grande al posto di Oviesse
Livorno, ora è ufficiale: dopo la querelle delle ultime settimane sarà la catena con il Panda ad occupare i 2.200 metri sopra alla Conad
LIVORNO. Alla fine l’ha spuntata Aumai. Sarà dunque il magazzino della catena cinese con il Panda ad occupare gli oltre 2.200 metri quadri di superficie lasciati liberi da Oviesse in via Grande, sopra il supermercato Conad. Dopo aver attraversato una fase delicata, in cui sembrava che l’affare non dovesse più andare in porto, l’accordo è stato firmato nei giorni scorsi proprio da Conad, che ha la licenza commerciale anche dei locali al piano superiore e quindi la facoltà di affittare a terzi.
Una fase delicata al punto che si era aperto un piccolo caso diplomatico. Dopo la fuga di Oviesse, a fine maggio sulle vetrine dello storico fondo erano comparsi cartelli che annunciavano l’imminente apertura di Aumai Shopping, così come erano comparsi sul sito internet della società, mentre alcuni addetti dello stesso marchio cinese avevano cominciato a fare lavori preliminari (lavori che in questi giorni sono ripartiti) all’interno della struttura. Il megastore cinese commercia un po’ di tutto: dall’abbigliamento agli articoli per la casa e per la persona. Da Milano a Parma sono 33 i punti vendita, a cui vanno aggiunte le 4 prossime aperture: oltre a Livorno ci sono Torino, Ventimiglia e Udine.
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«Non è meglio inserire un negozio che vada bene per tutte le famiglie e che assumerà personale locale?», si chiedeva Luca Fabrizio Sarreri, amministratore unico della società proprietaria del fondo, visto che le opzioni e le alternative a parte l’interessamento di alcuni marchi di abbigliamento come New Yorker erano in realtà pochissime, con il rischio concreto che i locali rimanessero sfitti. È proprio lui che ieri ha confermato telegrafico: «Accordo concluso con Conad, al posto di Oviesse apre Aumai».
Una soluzione che probabilmente i proprietari dell’immobile vedevano di buon occhio. Tant’è che con trattativa ancora in corso, avevano dato le chiavi ai cinesi perché potessero eseguire una serie di rilievi, ma senza aver ancora firmato nessun contratto, né con loro (la società milanese Immobili Commerciali Spa, che ha rilevato nel 2007 l’immobile, sia seminterrato che piano terra, per 15 milioni di euro), né con Conad, che gestisce il supermercato al piano sotterraneo, che aveva avanzato perplessità. Come aveva spiegato al Tirreno Serreri, era proprio Conad che temeva che Aumai gli riducesse il fatturato visto che alcune tipologie di merci si sovrappongono. Da qui l’impasse che ha rischiato di far saltare tutto, con il blocco dei lavori e la scomparsa dei cartelli, mentre la palla è finita in mano ai legali. Nei giorni scorsi la fine positiva della querelle.