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Fiorentina, Gud fuori per almeno un mese: l’obiettivo è il rientro con l’Inter

di Francesco Gensini
Sopra Gudmundsson
Sopra Gudmundsson

L’ecografia non è andata bene e ha evidenziato una lesione importante

24 ottobre 2024
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FIRENZE. I timori si sono purtroppo avverati disegnando uno scenario bruttino, meglio brutto, con la speranza che possa cambiare nelle prossime settimane consentendo a Gudmundsson di rientrare prima di quello che esami e report fanno presagire: intanto, fino alla prossima sosta non se ne parla e sono altre sei partite saltate sicuramente, più quella “fatidica” di Lecce dove l’islandese ha giocato solo cinque minuti prima di farsi male. Quanto male lo ha evidenziato l’ecografia a cui è stato sottoposto ieri a tre giorni di distanza dalla trasferta in Salento per avere gli specialisti un quadro chiaro. «Albert Gudmundsson è stato sottoposto ad accertamenti radiologici per valutare l’entità dell’infortunio occorso durante la gara con il Lecce di domenica 20 ottobre. Gli esami diagnostici effettuati hanno evidenziato una lesione di I/II grado a carico della giunzione mio-tendinea del bicipite femorale della coscia destra. Il calciatore ha già iniziato il percorso terapeutico stabilito dallo staff sanitario viola». Questo il comunicato del club per delineare il quadro clinico, asciutto, senza fronzoli, esattamente in linea con la prassi usata in queste situazioni, ma “lesione di I/II grado” è bastata, anzi avanzata, per rabbuiare Gudmundsson, Palladino, il club e tutto l’ambiente viola, che si augurava che il guaio fosse per così dire meno grave. Invece, in un’ipotesi plausibile analizzando casi simili e dopo aver usufruito delle conoscenze dei professionisti del settore, si va subito a tre settimane di stop per eliminare il problema e, a quel punto, poter rimettersi a disposizione dell’allenatore: quindi, San Gallo stasera, Roma, Genoa e Torino in campionato, Apoel di nuovo in Conference League e, infine, Verona il 10 novembre per tornare alla Serie A prima della succitata sosta (la terza dall’inizio della stagione), Gud se le vedrà suo malgrado da spettatore. Dopo di che, alla ripresa, la Fiorentina sarà di scena a Como domenica 24, ovvero un mese preciso da oggi: da quella trasferta verosimilmente esclusa in poi, se terapie (già cominciate) e recupero (che comincerà a breve) avranno fatto il loro effetto, l’ex Genoa tornerà in gruppo e a ora - sempre ribadendo la volubilità della previsione che è legata a troppi fattori e molti di essi determinati dal quello che sarà la risposta della coscia destra del calciatore al lavoro in palestra e sul campo - l’Inter che arriva a Firenze il primo dicembre potrebbe essere l’appuntamento giusto per ritrovare Gudmundsson in partita. E tutto ha avuto inizio nella dinamica dell’infortunio che il numero 10 viola si è procurato domenica scorsa a Via del Mare quando erano trascorsi pochi minuti dall’inizio della partita, esattamente cinque, e la Fiorentina aveva già iniziato a imporsi sul Lecce contando su una cifra tecnica nettamente superiore. Contando anche sull’islandese che di qualità ne ha in abbondanza e, dopo aver ricevuto il pallone, si era girato per saltare in allungo il centrocampista avversario che tentava di bloccarlo. E lì il patatrac: classica “fitta” al posteriore della coscia destra e mano del calciatore subito alla gamba nel gesto più istintivo e protettivo al cospetto del dolore. Un paio di metri per fermarsi, smorfia che diceva tutto, partita finita: e difatti lo staff medico viola intervenuto l’ha accompagnato bordo campo e da lì negli spogliatoi senza provare nemmeno a intervenire con lo spray “miracoloso” o con le mani del massaggiatore: Gud si era fatto male. Cosa lo ha reso noto la diagnosi fatta quando la Fiorentina era ancora a Lecce (“Risentimento ai muscoli flessori della coscia destra”, appunto) e quanti gli esami diagnostici svolti ieri a settantadue ore e passa dall’accaduto e non lunedì come previsto e provato in un primo momento per la presenza dell’edema. Esami che tolgono Gud per almeno quattro-cinque settimane.
 

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