Uccise a coltellate la compagna Eleonora Guidi, scattano i domiciliari per Lorenzo Innocenti
Dopo averla aggredita con 24 fendenti, l’uomo provò a togliersi la vita lanciandosi dal terrazzo e rimase gravemente ferito. Ora le sue condizioni sono migliorate, la misura cautelare arriva nella struttura sanitaria
RUFINA. Dopo averla uccisa con 24 coltellate, provò a togliersi la vita lanciandosi dal terrazzo e rimase gravemente ferito. Ora le sue condizioni sono migliorate e per Lorenzo Innocenti, 37 anni, sono scattati gli arresti domiciliari. La misura cautelare arriva in ospedale a Careggi dove è ricoverato da quasi un mese e mezzo, ma il gip l’ha disposta ritenendo ci siano i termini per farlo. Un atto dovuto, visto che Innocenti resta grave ma non più in condizioni disperate, tanto che ha iniziato una riabilitazione fisica e neurologica, ed è pur sempre indagato per omicidio volontario.
Dopo settimane di silenzio e lutto, la storia di uno dei femminicidi che più ha sconvolto la provincia di Firenze riemerge con la disposizione degli arresti per il sospetto omicida di Eleonora Guidi, 34 anni.
Restano ancora un mistero le motivazioni che hanno spinto Innocenti a uccidere con tanta ferocia la compagna nella loro casa di Rufina la mattina dell’8 febbraio. Succede tutto in pochi minuti: la coppia si sveglia, Eleonora prepara colazione in cucina e lascia il figlio di un anno e mezzo sul divano a guardare un cartone alla televisione. Poco dopo alle sue spalle arriva Lorenzo che la colpisce con un coltello da cucina. Lo fa ben 24 volte, lei tenta di fuggire fino a cadere senza vita davanti al piccolo in salotto.
Nel frattempo dall’appartamento vicino arrivano i genitori di Innocenti, allertati dai tonfi e dalle urla di lei. Lorenzo apre e si ritrova davanti agli occhi il padre, in un primo momento tenta di sferrarsi un colpo alla gola ma, bloccato dall’uomo, corre verso il terrazzo e si getta nel vuoto riportando fratture alla testa e su tutto il corpo.
Finora non è mai stato chiarito cosa abbia spinto Innocenti ad uccidere la compagna. Sia i genitori che i vicini l’hanno sempre descritta come una coppia senza problemi, che non litigava e anzi innamorata. Anche gli inquirenti nei giorni successivi al delitto non avevano rintracciato un movente.
Solo i genitori di entrambi avevano notato in Lorenzo qualcosa di strano proprio nei giorni immediatamente precedenti il delitto. Sembrava confuso, disorientato. “Dov’è la mia Mini Cooper?”, aveva chiesto a suo padre non ricordando che non possedeva più la vettura da anni. Poi, frasi sconnesse, parole confuse. Ma nessuno gli aveva dato peso. Ora arriva l’arresto, ma è ancora presto per dire se ci sia anche una svolta nelle indagini per dare una spiegazione al femminicidio.