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Violenza sulle donne

Firenze, sesso di gruppo con una 18enne ubriaca. Ci fu violenza, ma vengono assolti per «errata percezione del consenso»

Firenze, sesso di gruppo con una 18enne ubriaca. Ci fu violenza, ma vengono assolti per «errata percezione del consenso»

Secondo la sentenza di assoluzione i due giovani imputati avrebbero dato per scontato il consenso “in buona fede”. Ma il giudice ammette: «Hanno un visione distorta e pornografica della donna»

14 agosto 2023
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FIRENZE. Avrebbero sbagliato a valutare il presunto consenso dato dalla ragazza con la quale stavano avendo un rapporto di gruppo. Lo avrebbero fatto, per così dire, in buona fede. Questa la motivazione con la quale due giovani, diciannovenni all’epoca dei fatti, sono stati assolti lo scorso marzo dall’accusa di aver abusato di una ragazzina di 18 anni, durante una festa in una casa in provincia di Firenze.

Il gup che li ha processati in abbreviato li ha ritenuti non punibili «per errore sul fatto che costituisce il reato». La motivazione della sentenza a carico dei due, difesi dagli avvocati Neri Cappugi e Cesare Martucci, è stata pubblicate di recente. Nel provvedimento si precisa che l’errore circa il consenso della giovane, «non essendo il delitto di violenza sessuale punito a titolo di colpa, non può essere considerato rilevante ai fini di una residua affermazione di responsabilità penale». «L’errata percezione» degli imputati, , «se non cancella l’esistenza oggettiva di una condotta di violenza sessuale, impedisce di ritenere penalmente rilevante la loro condotta».

Secondo quanto emerso al processo, in passato la ragazza aveva già avuto rapporti con uno degli imputati, anche in presenza di altre persone. Una circostanza che avrebbe portato i due giovani a dare per scontato il suo consenso, in un momento in cui lei, ubriaca, non era in condizione di manifestare la sua volontà.

Sempre nella sentenza però il giudice sottolinea come i due siano «condizionati da un’inammissibile concezione pornografica delle loro relazioni con il genere femminile, forse derivante di un deficit educativo e comunque frutto di una concezione assai distorta del sesso».

Nell’episodio era coinvolto anche un minorenne, che è stato sottoposto a un procedimento parallelo, ottenendo la messa alla prova.

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