Il Tirreno

SCANDICCI. I carabinieri sono tornati in via Merlin a Scandicci, tra la zona industriale e la località Badia a Settimo, per un nuovo sopralluogo attorno al canale di scolo all’interno del quale è stato ritrovato un cadavere (si pensa possa essere di un uomo) in avanzato stato di decomposizione.

Al momento nessuna ipotesi viene esclusa, dalla morte naturale fino all’omicidio. Gli uomini del tenente colonnello Gianfranco Cannarile e gli uomini della sezione investigazioni scientifiche speravano di trovare qualche elemento che potesse portare all’identificazione della salma, ma nessuna notizia trapela dalla Compagnia di Scandicci. Ora si attende l’esito dell’autopsia che dovrebbe tenersi la prossima settimana. Quello che si può dire, allo stato attuale, è che i carabinieri stanno facendo indagini a 360 gradi, e si studiano anche le liste degli scomparsi. Anche se per le condizioni del cadavere non è escluso che si debba far ricorso all’esame di Dna.

La salma, apparentemente di un uomo, si trovava in un canale di scolo che passa sotto a una rotatoria, nei pressi della rampa di uscita della Fi-Pi-Li. Era disteso sulla schiena, parzialmente sommerso nell’acqua del canale. Addosso non è stato trovato nessun documento. Aveva dei vestiti, e, sulla base di un primo esame esterno compiuto dal medico legale arrivato sul posto, non presentava mutilazioni o segni evidenti di violenza. Elementi tuttavia non sufficienti, visto lo stato di conservazione del corpo, per escludere che si sia trattato di una morte violenta. La pm di turno, Christine Von Borries, vuole capire se sia stato portato, o meglio nascosto, nel canale di scolo da qualcuno. Ma non è neppure escluso che possa trattarsi di un senzatetto colto da malore.

Il corpo è stato scoperto venerdì pomeriggio da alcuni ragazzi di passaggio, che dopo aver notato quello che inizialmente non sembrava un cadavere si sono poi resi conto della situazione avvertendo immediatamente i carabinieri: sul posto anche i vigili del fuoco e la Misericordia che ha provveduto a trasportare la salma a Medicina Legale.

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