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Serie A

Empoli, un benedetto stop Servirà... a riveder le stelle

Fazzini in azione (foto Nucci)
Fazzini in azione (foto Nucci)

Rientri e recuperi indispensabili per ritrovare qualità e via del gol

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EMPOLI. Più di 100 giorni, per l’esattezza sono 101, senza poter assaporare il gusto della vittorie. Già, tanti ne sono passati dallo scorso 8 dicembre, quello del sacco di Verona, ad oggi, 19 marzo. Basta questo dato, alla fine, a sintetizzare il lungo periodo grigio, ma a tratti proprio nero, dell’Empoli.

Che in poco più di 3 mesi è sprofondato in classifica, ma che anche sabato scorso a Torino, sponda granata, ha ribadito di non essere morto. La squadra c’è e, tranne qualche passaggio a vuoto, si batte e si sbatte sempre, contro chiunque. A frenarla, al netto dei limiti, la lunga emergenza che per mesi ha tolto di mezzo, o almeno dalla disponibilità del tecnico Roberto D’Aversa, i prezzi pregiati e costretto l’altra parte della rosa a tirare la carretta senza possibilità di tirare il fiato. Ma per tornare a riveder le stelle, per dirla alla Dante Alighieri, volontà e buone intenzioni non bastano. Serve anche la qualità. E, quindi, ritrovare o rispolverare quei singoli in grado di garantirla agli azzurri. Non sono decine, perché mica si parla del Real Madrid, ma qualcuno c’è. O c’era.

È il caso di Tino Anjorin e Jacopo Fazzini, i due centrocampisti dai piedi buoni che sono ai box da più di un mese. Inizio febbraio. Il primo aveva provato a tornare in gruppo già all’inizio della scorsa settimana ma ha dovuto soprassedere. Sia l’inglese che il gioiellino in casa, però, dovrebbero esserci per la gara di Como, quella che il prossimo sabato 29 marzo (fischio d’inizio alle 15) darà il via alla volata finale del campionato. Per uscire dalle sabbie mobili servono i punti, però, e quindi i gol. Cose che, appunto, possono arrivare solo con la qualità. Di chi l’azione deve impostarla e rifinirla, appunto gente come Anjorin e Fazzini, ma anche di chi deve concluderla.

E, in questo caso, la sosta può e deve avere un peso diverso ma altrettanto importante. Da qualche settimana, infatti, sia Lorenzo Colombo che Sebastiano Esposito non sono quelli dei giorni migliori. Una flessione, quella dei due attaccanti, ampiamente giustificata dal sovraccarico di lavoro che si sono dovuto sobbarcare per almeno tre mesi (dall’infortunio di Pietro Pellegri all’arrivo di Christian Kouamé). In mezzo anche lo stop di Ola Solbakken, anche lui destinato a tornare a disposizione per la sfida nella tana del Como,(come anche il difensore Viti.

La pausa, dunque, serve servirà anche a loro. Esposito, è vero, sarà impegnato con l’Under 21 ma la maglia azzurra, quella dell’Italia, può rappresentare il trampolino di rilancio. Con la crescita di Kouamé (ancora a secco, ma col Toro la sua miglior prestazione in maglia azzurra) e il ritorno dei fantasisti, insomma, lo scenario può cambiare. Deve cambiare, visto che la vittoria manca da 101 giorni e ritrovarla presto è un obbligo assoluto.

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