Il Tirreno

Empoli

L’inchiesta

Omicidio Maati, un testimone: «Gli amici degli indagati vogliono vendicarsi»

di Pietro Barghigiani
Omicidio Maati, un testimone: «Gli amici degli indagati vogliono vendicarsi»

La Procura chiede l’incidente probatorio per acquisire come prova il suo racconto

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CERTALDO. Un testimone minacciato dagli amici degli arrestati per l’omicidio di Maati Moubakir, il 17enne di Certaldo ucciso con cinque coltellate la notte del 29 dicembre scorso. Una condizione di pericolo concreto – il giovane ha anche cambiato casa -, che ha spinto la Procura a chiedere l’incidente probatorio per acquisire il racconto del 19enne fiorentino che quella tragica notte si è trovato sul posto dell’aggressione diventando un testimone oculare.

Si tratta di un passaggio tecnico che serve per cristallizzare la prova come anticipazione del processo da utilizzare in dibattimento. Ricorrere all’incidente probatorio nel caso del delitto Maati significa per la Procura aver accertato un rischio fondato per il testimone già sentito a sommarie informazioni dai carabinieri. Il giovane è tornato dagli investigatori e ha riferito di essere a conoscenza della volontà di alcuni amici dei sette indagati per l’omicidio che vogliono cercarlo con l’obiettivo di vendicarsi. La sua colpa è quella di aver raccontato quello che ha visto aiutando in maniera decisa gli inquirenti.

Un’incolumità messa a repentaglio, secondo il giovane e la Procura, che in questa fase delle indagini diventa la molla che impone di acquisire la testimonianza come fosse già a processo prima che minacce o altro possano far cambiare idea al ragazzo. L’ipotesi per spiegare la tragedia di Campi di Bisenzio sarebbe quella di un tragico scambio di persona. L’equivoco finito nel sangue con Maati preso per un presunto ladro di sigarette elettroniche che aveva affrontato le sue accusatrici con un insulto: per questo fu inseguito dal branco e ucciso con cinque coltellate la notte del 29 dicembre 2024. 

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