Il Tirreno

Il progetto

Lo Sporting Cecina in campo con l’Avis: «Vogliamo educare i giovani alla solidarietà»

Michele Falorni
Lo Sporting Cecina in campo con l’Avis: «Vogliamo educare i giovani alla solidarietà»

Il progetto prevede tre incontri in inverno con genitori e ragazzi di scuola calcio e giovanili

3 MINUTI DI LETTURA





CECINA. Unire sport e sociale, valori collettivi e individualità. È questo l’obiettivo per conseguire il quale lo Sporting Cecina ha stretto – per la prima volta nella sua storia – un accordo con la sezione cittadina dell’Avis. Una sinergia che, in autunno, si tradurrà in tre incontri con i genitori dei bambini che frequentano la scuola calcio e con i ragazzi delle squadre giovanili.

Società su un lato del campo e dirigenti dell’Associazione volontari italiani del sangue dall’altro si confronteranno nelle sale dello stadio “Loris Rossetti” di Cecina per parlare agli adolescenti e alle loro famiglie, scambiandosi così esperienze, suggerimenti e consigli. Gli appuntamenti potrebbero poi ripetersi nella seconda parte della stagione agonistica.

A presentare il progetto, il responsabile della scuola calcio rossoblù Leonardo Petruzzi che al primo posto pone subito la consapevolezza del gesto e la capacità di interagire con le nuove generazioni. E allora, quale strumento migliore del dialogo su argomenti di attualità per unire sport, sociale e salute, quest’ultimo aspetto traducibile con equilibrio personale e benessere psicofisico?

«La collaborazione – dice Petruzzi – prevede tre lezioni dedicate alla scuola calcio e al vivaio sulla cultura della donazione e su tre punti: uso e abuso di alcol e sostanze stupefacenti più le malattie sessualmente trasmissibili». Lo stadio, ristrutturato e operativo da agosto dell’anno scorso, è il luogo adatto dove incontrare, tra ottobre e dicembre, le mamme, i papà e i ragazzi. Nemmeno il periodo è scelto a caso, poiché tutti andranno già da quasi un mese a scuola, i ritmi saranno quelli regolari dell’inverno ed è più semplice organizzarsi.

«L’obiettivo – prosegue Petruzzi – è dare un’informazione completa. Io presenterò in poche parole l’iniziativa, lasciando poi che siano i responsabili dell’Avis a dare le spiegazioni nel dettaglio, rispondendo alle domande dei genitori e a quelle eventuali dei giocatori. L’idea, che per la prima volta lo Sporting Cecina realizza, è unire il tessuto sociale e sportivo della città, coinvolgendo i piccoli giocatori dai 13 anni fino agli Juniores». È l’età più importante: dalla terza media alla fine dell’adolescenza, quando le abitudini cambiano e il sabato sera si comincia a uscire. Si formano le prime compagnie, si stringono nuove amicizie alle superiori. Giusto quindi essere informati sui molteplici rischi e sulla possibilità, con un gesto semplice, di donare il sangue per aiutare e prevenire. Il sodalizio presieduto da Fabrizio Zazzeri crede nella crescita del settore giovanile da tutti i punti di vista e Petruzzi ne ha ricordati tre: sportivo, sociale e umano, quest’ultimo legato alla solidarietà, ossia al gioco di squadra che inizia dal rispetto degli avversari in campo e prosegue nella vita quotidiana.

La società rossoblù presenterà più avanti un altro progetto con le scuole, ancora allo studio ma che sarà basato su approfondimenti e percorsi didattici relativi ad esempio alle lingue straniere e ad altre materie importanti per la crescita degli alunni.


© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
L'indagine

Assalto al portavalori, al setaccio gli spostamenti Toscana-Sardegna: un medico faccia a faccia con i banditi che scappano con la sua auto

di Martina Trivigno
Sani e Belli