Marina di Bibbona, il ristorante La Pineta conferma la stella Michelin ma il maltempo fa diversi danni e rovina la festa
I fratelli Zazzeri felici per il riconoscimento anche se alle prese con i danni del ponente
MARINA DI BIBBONA. Un momento di grande soddisfazione seguito da un grave disastro, una fatalità ancor più difficile da sormontare quando di mezzo c’è la burocrazia e decisioni di governo ancora da prendere: questa è attualmente la situazione del ristorante la Pineta di Andrea e Daniele Zazzeri.
Il ristorante stellato riconferma ancora una volta la stella Michelin, l’oscar della ristorazione italiana, conquistata con passione e dedizione dal padre Luciano e «questo per noi è un grande traguardo, perché riconfermarsi a questi livelli non è mai scontato – dichiarano i fratelli Andrea e Daniele – . Vuol dire che stiamo portando avanti il percorso della nostra famiglia, cercando di stare al passo con i tempi e questo riconoscimento ripaga gli sforzi che facciamo ogni giorno».
I danni al locale
Ma il maltempo delle scorse settimane, ha portato anche una discreta serie di danni al locale, che in questo momento si trova nell’incertezza più totale, sia dal punto di vista aziendale che burocraticamente parlando: «Ci sono stati dei danni causati dal maltempo: abbiamo visto 15 giorni di vento e mare forte, io personalmente una cosa del genere non l’avevo mai vista in tutta la vita. Abbiamo avuto dei venti straordinari, di 120 chilometri all’ora – racconta Andrea Zazzeri – e che purtroppo hanno distrutto la terrazza in legno fuori dal locale e scoperchiato il tetto: i danni stimati, stando il più bassi possibile, sono intorno ai 20-25mila euro. Il destino ha fortunatamente voluto – sottolinea – che noi fossimo chiusi per ferie e quindi siamo estremamente fortunati».
La ripartenza
Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e ricostruire, sistemare tutto meglio di prima ma anche questo al momento risulta molto più difficile del previsto: «In questo momento siamo in un periodo di stallo assoluto – raccontano Andrea e Daniele – , perché abbiamo questo discorso delle concessioni demaniali, che è come una spada di Damocle sopra la testa: la Bolkestein mette noi e molte altre attività in un’insicurezza aziendale assoluta e con i danni che abbiamo avuto, ne risentiamo ancora di più – continua Andrea – . Per il momento abbiamo riparato il tutto nel miglior modo possibile, non potendo intervenire in maniera più radicale a causa dell’incertezza delle concessioni e del silenzio del nostro governo: altrimenti stavamo valutando, visto i danni ingenti di intervenire in maniera più strutturata, ad esempio rifacendo il parquet, la cantina dei vini visitabile dai nostri clienti, ma non avendo delle certezze siamo tutti con le mani legate. Lasciando stare i soldi perché alla fine l’importante è stare tutti bene a fronte di questi danni – prosegue – , in questi momenti quello che ne risente è il morale, perché non sai in che modo le cose si evolveranno».
Malgrado tutto questo, il ristorante è tornato attivo con solo due giorni di ritardo sulla tabella di marcia: «Abbiamo riaperto con solo due giorni di ritardo, nonostante le evidenti difficoltà e ci teniamo a ringraziare i nostri clienti per esserci vicino e per sceglierci sempre e per ultimo, ma non per importanza il nostro staff, lo zoccolo duro che lavora con passione al nostro fianco».