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La tragedia

Massarosa, muore nello schianto auto-moto: chi è la vittima e la dinamica

Claudio Vecoli e Roy Lepore
Massarosa, muore nello schianto auto-moto: chi è la vittima e la dinamica

Rodolfo Rossi, 69 anni, era un dipendente del Comune di Viareggio in pensione. Fatale lo scontro fra la sua Bmw e una Punto condotta da un giovane di 24 anni

23 giugno 2024
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MASSAROSA. Era uscito di casa di primo mattino. E, alla guida della sua moto Bmw, era sceso da Pieve a Elici, sulle colline di Massarosa dove vive insieme alla moglie, alla figlia e alle nipotine, diretto verso Viareggio. Una strada che Rodolfo Rossi, 68 anni compiuti il 16 ottobre scorso, dipendente del comune di Viareggio in pensione da alcuni anni, conosceva bene per averla fatta in chissà quante circostanze.

Questa volta, però, non poteva certo immaginare che sulla via di Montramito – a poche centinaia di metri dal distributore del metano, proprio all’altezza della concessionaria Nissan – una Fiat Punto nera diretta verso Massarosa con a bordo un giovane avrebbe invaso la sua carreggiata (ancora al vaglio della polizia municipale di Massarosa le cause e la dinamica esatta dell’incidente) schiantandosi frontalmente contro la moto. Un impatto tremendo, che ha fatto sbalzare Rodolfo Rossi dalla sella. Tanto che, con un volo di una decina di metri, è piombato dentro al fosso che costeggia la strada procurandosi un bruttissimo trauma cranico e un trauma al torace. Inutili si sono rivelati i tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori, arrivati pochi minuti dopo allertati dalla centrale operativa del 118: per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

Al pronto soccorso dell’ospedale Versilia è invece finito il conducente dell’auto, un ventiquattrenne residente a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, ma domiciliato a Stiava e che vive in Versilia per motivi di lavoro: dopo lo scontro con la moto il giovane ha finito la sua corsa in macchina accartocciandosi contro un albero. Anche se la vettura è andata praticamente distrutta, le sue condizioni non sono fortunatamente preoccupanti.

Rodolfo Rossi era molto conosciuto sia a Massarosa, dove era nato e dove risiedeva praticamente da sempre, che a Viareggio, dove invece ha lavorato per moltissimi anni come dipendente comunale. Originario di Quiesa, dove è vissuto fino a qualche anno fa, era stato assunto al Comune di Viareggio rivestendo diversi incarichi. All’inizio ha infatti lavorato a lungo come autista di scuolabus. Poi, negli ultimi anni, si era spostato all’ufficio economato e, giusto qualche anno prima di andare in pensione, aveva lavorato a Palazzo delle Muse per il settore cultura. E in Comune a Viareggio, all’ufficio pubblica istruzione, lavorava anche la moglie Silvia Paolini, anche lei da pochi anni in pensione. Fino a quando hanno lavorato, i due hanno vissuto a Quiesa. Poi, una volta a riposo, marito e moglie hanno deciso di trasferirsi nel casolare in via della Costa a Pieve a Elici dove era andata ad abitare la figlia Denise insieme al marito e alle due nipotine. Una sorta di coronamento di un sogno, per Rodolfo Rossi, da sempre innamorato della Versilia collinare e montana. Non a caso una delle sue passioni più grandi era legata alle Apuane, dove spesso – in compagnia della moglie e di un folto gruppo di amici – partecipava ad escursioni che si chiudevano con pranzi all’insegna del divertimento e dello stare insieme.

Altra grande passione di Rodolfo Rossi era proprio la moto. Che utilizzava spesso anche per fare piccoli e grandi viaggi (amava spesso ricordare quello fatto fino in Bretagna, a Mont Saint-Michel). Ma, vuoi anche per deformazione professionale in qualità di autista di scuolabus, ha sempre guidato con grande prudenza e attenzione. Come ieri mattina.

Vista la morte dovuta ad un incidente stradale, la salma è al momento a disposizione dell’autorità giudiziaria. Solo in un secondo momento sarà dunque decisa la data dei funerali.

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