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Corse dei traghetti decimate e meno agevolazioni: Moby allontana l’Elba dalla Toscana

di Luca Centini
Corse dei traghetti decimate e meno agevolazioni: Moby allontana l’Elba dalla Toscana

È stato il peggiore inverno. I pendolari della scuola protestano e chiedono il ripristino degli sconti per il traghettamento delle auto

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PORTOFERRAIO. Corse dimezzate. Agevolazioni cancellate per i pendolari della scuola, proprietari di seconde case e società sportive da parte di chi – la compagnia elbana Moby Lines – le aveva sempre garantite. Passeggeri a terra e mozioni approvate all’unanimità nei collegi docenti per «denunciare la disparità di trattamento» e costi di traghettamento «ormai insostenibili».

Insomma, quello appena concluso è forse l’inverno più lungo vissuto all’isola d’Elba da anni a questa parte. E non è che con l’arrivo della primavera tutti i problemi siano passati. In un anno segnato dalla crisi del mercato delle compagnie private e dall’attesa per il bando pubblico della Regione Toscana, destinato a ridefinire i contorno dei collegamenti marittimi tra le isole dell’Arcipelago toscano e il continente, il canale di Piombino pare essersi allungato. E la traversata si è fatta sempre più complicata.

Partenze ridotte

Nei mesi invernali la Moby Lines, la storica compagnia elbana, ha ridotto drasticamente le partenze da e per Portoferraio. Fino allo scorso anno garantiva otto coppie di corse, questo inverno il servizio è stato ridotto a una sola coppia di corse. Dal primo marzo la situazione è solo parzialmente rientrata, visto che le coppie di corse sono quattro. Anche l’altro vettore privato Blu Navy ha viaggiato nei mesi di “magra” con quattro coppie di corse rispetto alle otto programmate l’anno precedente. Insomma, è rimasta principalmente la Toremar che opera in regime di proroga vista la scadenza del contratto di servizio con la Regione Toscana, a garantire i collegamenti con l’Elba con otto partenze da e per Portoferraio. Questo in attesa che la Regione pubblichi il nuovo bando per il servizio pubblico di continuità territoriale marittima. Fino ad oggi i privati, anche nei mesi invernali, sono stati una stampella, contribuendo all’offerta nei porti. Ora – è un dato di fatto – quella stampella è venuta meno. E mentre i cittadini chiedono giustamente più corse ed elevati standard nei servizi, la Regione è alle prese con una coperta corta che, in inverno, espone elbani e pendolari a forti disagi. Un esempio? «La nave Moby non è partita perché c’erano pochi passeggeri». Una protesta, l’ultima di una lunga serie, di una squadra sportiva costretta a Piombino ad attendere la nave successiva.

Agevolazioni e proteste

Pochi traghetti, dunque. E spese più alte. È il contesto in cui si sono trovati costretti a fare i conti centinaia di lavoratori pendolari. Quelli, per intendersi, che arrivano dal continente per garantire un servizio di cui fruiscono gli elbani e i turisti. In particolare a fare le spese dello stop alle agevolazioni stabilito da Moby Lines sono i lavoratori della scuola. La protesta, sostenuta dai sindacati (con tanto di manifestazione di piazza promossa dalla Cgil) si è sviluppata in queste ore nella votazione all’unanimità di una mozione discussa nei collegi docenti delle scuole elbane. Il documento, firmato da un gruppo di pendolari, chiede il ripristino degli sconti per il traghettamento delle auto da parte del personale scolastico. Gli stessi docenti si sentono discriminati rispetto ad altri lavoratori pendolari a cui viene riconosciuta la tariffa residenti. Disagi anche per le società sportive elbane e per quelle che arrivano dal continente. Nei mesi scorsi i sindaci hanno incontrato più volte l’assessore regionale Stefano Baccelli: sul tavolo il possibile aumento delle corse di Toremar e una soluzione dopo lo stop alle agevolazioni. Ma l’estate si avvicina, le scuole corrono verso l’ultima campanella. E nel canale, in compenso, il mare testa agitato.
 

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