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Siamo dipendenti dagli antibiotici: 16,1 dosi al giorno ogni mille toscani. I rischi più grandi

di Martina Trivigno
Siamo dipendenti dagli antibiotici: 16,1 dosi al giorno ogni mille toscani. I rischi più grandi

Il rapporto dell’Aifa In un anno c’è stato un aumento del consumo pari al 9,1%. In crescita la spesa pro capite: 12,4 euro (+ 8,1%).

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I toscani sempre più dipendenti dagli antibiotici, soprattutto d’inverno. È la fotografia scattata dal rapporto 2025 dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Nel 2023 (ultimo anno di cui sono disponibili i dati) in Toscana, il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico, pubblico e privato, è stato pari a una media di 16,1 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti, il 9,1 per cento in più rispetto al 2022. E anche la spesa pro capite è cresciuta: ogni toscano ha speso 12, 4 euro, con un aumento dell’8,1 per cento rispetto all’anno precedente. Dati che mostrano quanto sia ancora in salita la strada per combattere «la pandemia silente dei batteri», sempre più resistenti alle terapie farmacologiche. Sì, perché di pari passo al consumo degli antibiotici crescono anche le resistenze batteriche.

Cosa sono

Gli antibiotici sono un gruppo di farmaci in grado di impedire lo sviluppo di batteri e sono quindi essenziali per il trattamento delle infezioni batteriche e devono essere utilizzati esclusivamente per il trattamento di queste infezioni, soltanto su prescrizione dei medici, e assunti per il tempo necessario e alle dosi prescritte.

L’acquisto dei privati

Ma oltre all’aumento del loro utilizzo soprattutto nei mesi invernale – facendo presumere un loro uso improprio contro virus influenzali e para-influenza, come sottolinea l’Agenzia – c’è anche un altro aspetto che l’Aifa mette in luce: quasi un quarto del consumo totale di antibiotici rimborsabili dal servizio sanitario nazionale (classe A) è stato acquistato privatamente dai cittadini toscani. Con questa modalità, nel 2023 sono state consumate 5,7 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti con una crescita pari al 7, 5 per cento a fronte del 2022.

La pandemia silente

Per Robert Nisticò, presidente di Aifa, l’antibiotico-resistenza è una pandemia silente che – secondo le ultime stime del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) – «non solo provoca 12mila morti all’anno nel nostro Paese, ma genera anche danni economici, che solo sul nostro servizio sanitario nazionale impatta per 2,4 miliardi di costo annuo, con 2,7 milioni di posti letto occupati».

I più usati

Tra gli antibiotici che i toscani assumono di più c’è la penicillina ad ampio spettro: queste molecole rappresentano soltanto il 6 per cento (pari allo 0,9 dosi giornaliere prescritte ogni 1.000 abitanti) ma il cui consumo, nel 2023, ha registrato un aumento del 34,9 per cento della Toscana rispetto al 2022. «Di fronte a questa emergenza – conclude Nisticò – è necessario un approccio globale, che da un lato promuova un uso consapevole degli antibiotici e che dall’altro rafforzi l’azione di prevenzione soprattutto in ambito ospedaliero, dove i batteri resistenti agli antibiotici sono molto più diffusi».




 

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