Il professor Giorgio Calabrese: «Cibo e psiche hanno un legame fortissimo, vi spiego perché»
Mangiar sano e avere un rapporto equilibrato con la tavola ci aiuta non solo a prenderci cura del nostro organismo, ma anche della mente: la tematica in un libro
Il cibo rappresenta l'energia per il corpo, il pensiero per la mente. Mangiar sano, avere un rapporto equilibrato con il cibo ci aiuta non solo a prenderci cura del nostro organismo, ma anche della nostra mente. Ebbene sì: può contribuire a sentirci di buonumore.
“Cibo e psiche hanno un legame fortissimo”, spiega il professor Giorgio Calabrese, medico, specialista in Scienza dell'Alimentazione, docente universitario, presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare presso il Ministero della Salute. “Non siamo di buon umore? Magari siamo tristi e depressi? Tenderemo ad alimentarci in modo più pesante e disarmonico. Questo perché i nostri pensieri, in particolare le emozioni, determinano la qualità e la quantità dei cibi. Siamo di buon umore? Magari allegri e gioiosi? Saremo portati verso un’alimentazione più leggera, perché ci sentiremo in contatto con le parti più elevate della nostra coscienza, sospinti a ingerire cibo di qualità nella giusta quantità”.
Il professor Calabrese, Salvo Noè psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare e Cinzia Myriam Calabrese hanno scritto un libro proprio sullo stretto legame tra cibo e psiche: ‘Nutrire la mente - Tra parole, cibo e emozioni’ ( Editore San Paolo).
Nutrendo il corpo si nutre anche la mente, gli alimenti che consumiamo ogni giorno possono costituire una forma di medicina, anche per la mente.
“È bene ricordare a tale proposito che esiste un asse intestino cervello, ciò significa che sono strettamente connessi. Prenderci cura del nostro intestino ci aiuta nel benessere mentale. Il microbiota può produrre sostanze che fungono da neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina: sono cruciali per la regolazione dell'umore e delle emozioni. Oltre il 90% della serotonina, associata alla sensazione di benessere, si trova proprio nell'intestino. Il microbiota influenza anche la produzione di ormoni come il cortisolo, che possono condizionare la risposta allo stress e all'ansia”.
Alcuni alimenti aiutano il microbioma a restare sano in buona salute. “Ad esempio, lo yogurt, i probiotici, i prodotti fermentati come il kefir o i crauti. Ci sono cibi che fermentano direttamente nell'intestino, come per esempio i legumi, ma anche cavoli broccoli cavolfiori prugne e banane” spiega la dottoressa Cinzia Myriam Calabrese, medico specialista in medicina interna, nonché esperta di nutrizione clinica e malattie metaboliche. “Ricordiamoci tra l'altro che la carenza di nutrienti può influire proprio sulla salute mentale. Ad esempio, le carenze di nutrienti come acidi Omega3, vitamina D, vitamine del gruppo B e minerali come zinco e ferro possono contribuire a modificare la salute mentale. È fondamentale seguire sempre una dieta varia, equilibrata e inclusiva, la cui ricchezza di diversi nutrienti può supportare una buona salute mentale oltre che fisica”.
Altri consigli?
“Non deve mancare l'esercizio fisico quindi il movimento”, dice il prof Calabrese. “Inoltre, è bene non trascurare un buon sonno. Consente al corpo di riprendersi dai danni da usura fisica, per esempio ricostituendo il glicogeno di riserva utilizzato per affrontare lo sforzo fisico. E poi mantenersi sempre correttamente idratati”.
Non solo corretta alimentazione, per favorire il nostro benessere mentale giocano un ruolo importante anche le esperienze, i pensieri e le influenze ambientali. Nel testo ‘Nutrire la mente’ ampio spazio è dedicato anche a tutti i disturbi alimentari, alla fame nervosa, al legame tra stress e sovrappeso. Salvo Noè parla anche di 5 tipologie di fame diverse. Il cibo della mente riguarda tutto ciò che assorbiamo mentalmente ed emotivamente, che può influenzare il nostro stato mentale.
1) Nutrimento tattile: il nostro corpo ha fame di contatto e ha bisogno di nutrimento attraverso l'esperienza sensoriale e fisica.
2) Nutrimento solido: il nostro corpo ha fame di cibo buono.
3) Nutrimento sottile: il nostro corpo ha fame di pensieri proattivi. Questo tipo di nutrimento riguarda la qualità delle relazioni con noi stessi e con gli altri. Così come il corpo si intossica, anche la mente viene inquinata da ciò che assorbe dall'esterno.
4) Nutrimento spirituale: la nostra vita ha fame di misticismo. Il mondo ha tanto bisogno di cibo spirituale abbiamo il dovere e la possibilità di nutrire le nostre anime.
5) Nutrimento invisibile: il nostro corpo ha fame di aria. Il modo in cui respiriamo può fornire una quantità considerevole di informazioni. Per esempio, ansimare è sintomo di ansia, sospirare esprime tristezza, sbuffare manifesta irritazione, sbadigliare esprime stanchezza o noia, la tosse nervosa è una manifestazione di rifiuto, il senso di soffocamento è collegato all'angoscia, la sensazione di mancanza d'aria può esprimere soprusi e paura. La respirazione regolare mette calma.
Perché spesso le diete falliscono?
“Da alcuni anni osservo nel mio studio l'anima di chi ingrassa”, scrive Noè. “Più di tutto mi colpisce la lotta, la battaglia di moltissime persone per ritrovare la linea. Imporsi una dieta senza prima capire le cause del proprio aumento di peso, solo ‘perché devo farcela’, porta quasi sempre risultati negativi. Queste persone compiono sforzi indicibili, provavano tutti i tipi di diete, che spesso si rivelano fallimentari. Quando trasgrediscono il senso di colpa è grande. Più il senso di colpa aumenta più il senso di sconfitta si accresce e più si torna a mangiare. La scelta dei pensieri giusti è fondamentale. La felicità non dipende dalle condizioni esterne, ma dal proprio stato interiore”.