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Il ristoratore fa anche il “tassista” (gratis): «Patente in salvo, ti porto a casa io»

di Ilenia Reali

	Stefano Sinisbaldi
Stefano Sinisbaldi

Venturina, l’idea del titolare del bistrot “Mezzo Km” per i propri clienti: «Mi piacerebbe coinvolgere gli altri locali della zona in modo da offrire il servizio in maniera congiunta e abbattere i costi»

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CAMPIGLIA. Una buona cena al ristorante senza dividersi, in due, neppure una bottiglia. O concludere una cena con del cioccolato ma «No, grazie non posso bere quel rhum». O ancora: «Rinuncio all’aperitivo perché più di un bicchiere di vino per pasto proprio non posso». E il liquore della casa? «Per carità».

Il nuovo Codice della strada entrato in vigore nei giorni scorsi probabilmente ridurrà gli incidenti stradali con gravi conseguenze, ma c’è già un’altra cosa certa: ha già cominciato a rendere meno gustose le cene al ristorante visto che i clienti sono spesso costretti a rinunciare a una buona bottiglia per non rischiare di “perdere” la patente e pagare multe salatissime.

Un nuovo costume, quello della “sofferta rinuncia” per gli appassionati del mangiare e bere che già è in atto e che i ristoratori hanno notato. «Molte persone – dice Stefano Sinibaldi, titolare del bistrot “Mezzo Km” di Venturina – hanno cominciato a limitarsi, non tanto per una questione di salute, quanto per paura di essere multati. Il vino fa parte della nostra cultura, così come la convivialità, e ho voluto trovare una soluzione che non penalizzasse nessuno».

Ed ecco quindi che, con il direttore del locale Emiliano Barsanti, ha messo a punto un nuovo servizio “Bevi senza pensieri, ti riporto a casa io”.

«Così abbiniamo – dice – responsabilità sociale e servizio al cliente. Gratuitamente riportiamo a casa i nostri clienti. Non voglio che rinuncino a una bella serata per paura di non poter guidare e quindi, da me, è sufficiente prenotare il trasporto di ritorno quando si chiama il bistrot per la cena. Un autista del ristorante o un collaboratore li accompagnerà a casa al termine della serata».

Un servizio entrato in funzione sabato sera ma che Sinibaldi vorrebbe si allargasse anche ad altri ristoranti. «Mi piacerebbe coinvolgere gli altri locali della zona in modo da offrire il servizio in maniera congiunta e abbattere i costi. Un taxi, una navetta, che il fine settimana faccia il giro dei locali di Venturina e riporti a casa i clienti che naturalmente abitano nella zona. Spero che sia un’iniziativa destinata ad ampliarsi. L’impatto di questo servizio sulla comunità, oltre a migliorare l’esperienza dei clienti, contribuisce a ridurre il numero di incidenti stradali legati all’abuso di alcol. Se tutti facessimo la nostra parte, le strade sarebbero più sicure per tutti».

Un’idea a cui Sinibaldi sta lavorando per fare gruppo a Venturina ma che potrebbe allargarsi a tutta la Toscana garantendo il servizio anche in altre città, grazie a collaborazioni tra ristoranti, trasformando le nostre abitudini: non ci si mette alla guida avendo bevuto ma si continua comunque a godersi una bella cena nel locale preferito della propria città.

Sarebbe infatti interessante se ogni territorio si organizzasse proprio come fu fatto, anni fa, per i giovani che andavano in discoteca e per cui entrarono in servizio, in quel caso, dei bus appositi per raggiungere le discoteche dalle principali città dell’Italia Centrale in direzione dei locali della Riviera romagnola. 
 

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