Pronto soccorso, in Toscana via agli ambulatori Pir: cosa sono, come si accede e le cure previste
Nei punti di accesso rapido saranno prese in carico persone che presentano situazioni non gravi: gli esempi
In Toscana sono entrati in funzione i Pir, i Punti di intervento rapido, pensati per offrire una risposta ai bisogni sanitari non di emergenza dei cittadini e provare anche a decongestionare gli afflussi impropri ai pronto soccorso. Lo scorso maggio l'Asl Toscana Centro era stata incaricata di progettare l'architettura del nuovo servizio ed ora la sperimentazione è partita.
Tre modelli da testare, che sono poi quelli più diffusi e di cui si discute ad oggi in Italia, dove opereranno medici della continuità assistenziale e infermieri in rete con il personale del dipartimento emergenza urgenza del presidio ospedaliero, con i medici del dipartimento cure primarie e le centrali operative territoriali e i medici di medicina generale. A disposizione avranno apparecchi per la misurazione dei valori di emoglobina, glicemia, elettroliti ed altri valori del sangue, strumenti per test rapidi, farmaci, un elettrocardiografo connesso in rete e un ecografo.
La prima tipologia di Pir tenuti a battesimo sono gli ambulatori "da città”, aperti per dodici ore al giorno e per il momento solo cinque giorni a settimana: da lunedì al venerdì dalle 8 alle 20. Saranno attivi presso le Case di comunità dei centri più popolati. Saranno sperimentati alle Piagge a Firenze, nell'Empolese presso la casa di comunità di Sovigliana a Vinci, a Pistoia alla casa di comunità Il Ceppo e a Prato nella casa di comunità Centro Est. Non ci si potrà presentare direttamente ma si accederà su indicazione del medico di famiglia o dell'116117, che potrà essere chiamato anche nelle ore diurne. Come spiegano dalla Regione, è consigliato in ogni caso passare dal medico di famiglia, che ben conosce la storia del paziente.
Il secondo modello di punto di intervento rapido testato, aperto sempre dalle 8 alle 20 ma per sette giorni la settimana, è quello collocato in prossimità del pronto soccorso dell'ospedale di Torregalli San Giovanni di Dio, tra Firenze e Scandicci, a cui l'infermiere del triage indirizzerà le persone che presentano codici minori e situazioni di lieve entità. Si passa dunque dal pronto soccorso oppure su indicazione del medico di famiglia o dell'116117.
Il terzo tipo di Pir da sperimentare è quello già attivo presso l'ospedale Serristori di Figline Valdarno: di fatto si tratta di un'implementazione del centro medico avanzato già operativo con buoni risultati da diversi mesi e vi si potrà accedere anche direttamente, sette giorni su sette dalle 8 alle 20.
I Pir territoriali avranno la funzione di garantire l’accessibilità e la tempestività delle cure e la continuità dei percorsi assistenziali. Aiuteranno la presa in carico, con un effetto a cascata atteso, non marginale, sui pronto soccorso visto che il 40-42 per cento degli accessi è costituito proprio dai codici minori, di cui metà da persone che si autopresentano: cittadini, spiega il direttore della sanità toscana Federico Gelli, che vanno a volte al pronto soccorso per un’errata percezione della propria situazione, per comodità di accesso e magari anche per superare le liste di attesa di talune prestazioni.
Nei punti di accesso rapido saranno prese in carico persone che presentano situazioni non gravi, ad esempio otiti, sinusite, stipsi e diarrea, ma anche ferite superficiali non da suturare, rimozione di punti di un precedente intervento o distorsioni muscolari e punture di insetti (qui l’elenco completo). Nei punti di accesso rapido presso le Case di comunità la prestazione sarà gratuita. Nei Pir presso gli ospedali varrano le regole dei pronto soccorso e in assenza di particolari esenzioni o soccorsi a seguito di traumi o avvelenamento si pagherà un ticket di 25 euro.