Il Tirreno

Toscana

Paura in campo

Malore a Bove, il prof Marchionni: «Le tre possibili cause e l’ipotesi dell’influenza»

di Mario Neri

	Il malore a Bpve e il professor Marchionni
Il malore a Bpve e il professor Marchionni

Il professore emerito di cardiologia all’università di Firenze spiega cosa porta a una tachicardia ad alta frequenza

3 MINUTI DI LETTURA





«Sono tre gli scenari patologici che possono innescare un episodio come quello capitato a Bove», dice Niccolò Marchionni, ex primario del dipartimento cardio-toracico a Careggi oggi professore emerito di cardiologia all’università di Firenze. Ora il giocatore viola sta meglio, gli esami svolti a Careggi hanno escluso che a innescare l’arresto cardiaco al Franchi siano state patologie coronariche. Certo, è emerso che un anno e mezzo fa il centrocampista ha avuto una miocardite, ma non è detto che sia stata la causa dello choc.

Professor Marchionni, si sa che Bove ha avuto una torsione di punta con tachicardia ventricolare, di che cosa si tratta?

«Una tachicardia molto grave ad alta frequenza. La curva del battito, da una frequenza positiva in alto, improvvisamente va sotto la linea dello zero. Durante il suo sviluppo prelude all’arresto cardiaco, perché il cuore pompa molto poco sangue e in modo irregolare».

Cosa la causa?

«Sono tre le patologie che possono causarla: la prima è una malattia alle arterie coronariche non diagnosticabile con test non invasivi ma solo con coronarografia».

Possibile che un atleta non abbia mai avuto sintomi prima?

«Sì, possibile. È una malformazione che fa passare un’arteria da un ventricolo all’altro in modo anomalo e rimane schiacciata dal muscolo cardiaco facendo perdere spinta al cuore. Da bambini lo schiacciamento è minimo, da adulti, e con lo sforzo, può generare un’aritmia tale da mandare in arresto il cuore».

E la seconda ipotesi ?

«Che a scatenare il malore sia stata una displasia aritmogena a trasmissione genetica. La più nota è quella del ventricolo destro, e si diagnostica con risonanza nucleare cardiaca con mezzo di contrasto, un esame che si fa quando si ha un sospetto. La displasia fu una delle ipotesi che fece il medico legale per la morte di Astori. Per ordinarla bisogna almeno aver registrato delle aritmie nei test da sforzo».

E il terzo scenario?

«La miocardite, che è un’infiammazione del muscolo cardiaco spesso virale con un decorso senza grandi segni cardiologici. Può essere provocata anche da una banale influenza. Lascia però una cicatrice visibile solo con risonanza magnetica, e può generare aritmie».

In quali casi si può guarire?

«La tachicardia ventricolare provocata da displasia difficilmente si può operare. Il trattamento consigliato è il defibrillatore sottocutaneo, come quello usato da Eriksen. Da una miocardite si può invece recuperare».

Bove ha avuto un calo di potassio.

«Che è esso stesso aritmogeno perché favorisce la depolarizzazione elettrica, e può essere determinato da tanti fattori: malattia endocrinologica, diarrea, vomito. Perfino la adrenalina che si libera durante l’arresto può aver buttato giù il potassio. Serviranno altri test per capire cosa è successo». 

Primo piano
Il ritratto

Incidente mortale a Livorno: chi era Marco Giannini, precipitato per 10 metri con l’auto nello Scolmatore

di Stefano Taglione