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Maltempo, Toscana sepolta da acqua e fango: i numeri e i dati che spiegano la catastrofe

di Luca Centini

	La zona della Val di Cornia (foto vigili del fuoco); due immagini dell’esondazione (Foto Pabar)
La zona della Val di Cornia (foto vigili del fuoco); due immagini dell’esondazione (Foto Pabar)

Salvataggi, sfollati, viabilità in tilt e disagi in varie zone: «Mai vista una cosa del genere»

18 ottobre 2024
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VAL DI CORNIA. Un uomo resta aggrappato al cartello stradale, mentre la piena di acqua e fango minaccia di risucchiarlo nel buio della notte. Siamo a Cafaggio, piccola frazione sulla strada tra Venturina e Suvereto. Cuore rurale della Val di Cornia e, in una notte terrore, epicentro dell’alluvione che ha colpito la Toscana.

Il racconto dalla Val di Cornia

«In meno di tre ore nel territorio comunale di Campiglia Marittima sono caduti 150 millimetri di pioggia, una quantità superiore alla media di un mese intero», scrive il presidente della Regione Eugenio Giani. Numeri impensabili, eppure tremendamente reali per le persone che abitano in quelle zone e, nella notte tra giovedì e venerdì 18 ottobre, hanno vissuto ore di angoscia. La pioggia incessante, zone intere finite progressivamente sott’acqua, i soccorsi che stentano a raggiungere le aree più colpite. Poi, dopo quella che sembra una tregua, il vero schiaffo di fango con l’argine del fiume Cornia che, dopo aver raggiunto il livello massimo storico di 8,46 metri cede in più punti, con l’acqua che sommerge campi agricoli, terreni privati, attività commerciali e artigianali, scantinati e abitazioni al piano terreno.

Alle Banditelle e agli Affitti, località rurali fuori dal centro abitato di Venturina, si formano dei laghi. I vigili del fuoco e la protezione civile – il 18 mattina – intervengono con i mezzi anfibi per mettere in sicurezza le persone rimaste isolate. Non ci sono vittime. Non ci sono feriti gravi. Un uomo disperso al Cafaggio viene ritrovato dopo poco. Alcuni atti eroici degli abitanti delle zone più colpite, ancor prima dell’arrivo e del grande lavoro dei soccorritori, evitano che si consumi una tragedia. Spiragli di luce nella notte più nera. Ieri mattina, quando il sole spunta in maniera beffarda, mentre le tante persone sono al lavoro per svuotare gli scantinati e tirare fuori l’acqua dalle case, si ha un’idea più chiara di quello che è successo. Poche ore prima, nel buio fitto della notte, la pioggia cadeva inarrestabile e l’ansia era impossibile da arginare, proprio come l’acqua che ha gonfiato il Cornia e gli altri torrenti secondari che hanno tracimato nel territorio campigliese.

Gli appelli

«La situazione è critica, non vi muovete e andate ai piani alti delle case». Sono le 21 quando la sindaca di Campiglia Alberta Ticciati lancia l’avviso alla popolazione. Proprio in quel momento iniziano a diffondersi sui social le prime immagini di strade allagate, automobili sommerse dall’acqua, trascinate dall’onda di piena. Via dei Mille, via Indipendenza, via Dante Alighieri a Venturina vanno sott’acqua. «I fossi non hanno tenuto, i tombini sono saltati. Troppa acqua, mai vista così tanta. Non c’è una zona del paese che non sia sott’acqua. Ma il vero guaio è il Cafaggio». Così la sindaca Ticciati, dopo mezzanotte, risponde a Il Tirreno. La situazione pare volgere al peggio quando si diffonde la notizia di un uomo che risulta disperso, trascinato dalla piena. I vigili del fuoco lavorano senza sosta, così come la protezione civile e le forze dell’ordine. Circa 12 persone vengono evacuate e portate al centro di emergenza allestito al palazzo della delegazione comunale.

(QUI IL RACCONTO MINUTO PER MINUTO)

Le zone

L’alluvione colpisce anche Suvereto, dove in piena notte si interviene per spostare gli anziani ospiti della Rsa ai piani superiori. Criticità anche a Castagneto, Sassetta è isolata. C’è da passare la notte. Il peggio sembra alle spalle. È un’illusione. Alle 2,30 la sponda sinistra del Cornia, in località Affitti, cede. Si apre uno squarcio di circa 50 metri. Non è l’unico. L’acqua scende a valle e sommerge gli Affitti e le Banditelle. È il nuovo fronte dell’emergenza che non si esaurisce la mattina seguente, quando il rumore delle idrovore che aspirano acqua dai negozi e dalle case fanno da sfondo al lavoro degli abitanti e dei volontari che già si sono rimboccati le maniche. Ci vorrà tempo per contare i danni, per capire l’entità della ferita che il maltempo ha impresso a questo spicchio di Toscana. «Una situazione devastante e che tocca quasi tutto il territorio comunale, dai centri abitati alle campagne, fino alle attività e alle famiglie – commenta la sindaca Ticciati, nel corso del briefing tenuto con i vigili del fuoco e la protezione civile – Oggi abbiamo messo in salvo le persone, questa era la priorità assoluta. Poi faremo la stima dei danni che sarà sicuramente ingente e la più importante che forse questo territorio ha conosciuto negli ultimi anni». Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha già firmato la dichiarazione di stato di emergenza regionale. Un primo passo per un territorio in ginocchio che, tuttavia, non è abituato a piangersi addosso e chiede un aiuto concreto per poter ripartire.

Qui Cecina

Dalla Val di Cornia a Cecina: ore di grande paura e di disagi anche qui. Il torrente Cecina ha raggiunto gli undici metri di altezza e dalla tarda mattinata fino al tardo pomeriggio di oggi, 18 ottobre, si è temuto un allagamento di grosse proporzioni come nella vicina Campiglia. Le abitazioni con l’acqua oltre la soglia si contano, in serata, sulle dita delle mani, ma per il resto strade e campagna sono completamente allagati. I ponti sono stati chiusi per tutto il periodo dell’allerta, con le scuole evacuate, mentre la città si è paralizzata per il traffico di chi cercava di rientrare nelle proprie case. Allagate la zona della Mazzanta e delle Gorette: il Cecina è straripato anche nell’area di Palazzi. Insomma, anche qui sono state ore complicate con la zona colpita dall’ondata di maltempo.

Qui Castelfiorentino

Un’ondata di forte maltempo in Toscana in queste ore che non ha interessato soltanto la provincia di Livorno, ma anche la zona di Siena, come detto, ma anche quella della Maremma e quella tra Pisa e Firenze. Danni e paura causati tra il 17 e il 18 ottobre, infatti, nel comune di Castelfiorentino dove – in zona Petrazzi e Malacoda – le strade sono state completamente travolte dall’acqua del torrente Pesciola e del fiume Elsa, esondati. I vigili del fuoco e la Protezione civile hanno evacuato alcune decine di persone, accolte nel palazzetto dello sport di Castelfiorentino e al Centro polivalente i Macelli di Certaldo (Qui l’approfondimento).

Qui Alta Valdera

Il sindaco di Chianni, Giacomo Tarrini ha scritto: «A causa delle abbondanti piogge di questa notte è ceduta ulteriormente l’area del cantiere sulla sp 48 in zona Montevaso al km 17,800.
Inevitabile l’ordinanza provinciale che intima la chiusura a tutti del transito su quel tratto. Strada alternativa sp14 di Miemo o strada delle colline di Orciano per andare in zona mare. Seguiranno aggiornamenti sullo stato del transito».

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