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La vicenda

Bambina nasce positiva alla cocaina: la madre si è drogata durante la gravidanza. Il caso in Versilia

di Pietro Barghigiani

	Un'immagine del reparto maternità dell'ospedale Versilia (foto di archivio)
Un'immagine del reparto maternità dell'ospedale Versilia (foto di archivio)

La donna non ha smesso neanche quando è stata in ospedale prima del parto

19 agosto 2024
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VIAREGGIO. Faceva uso di cocaina anche durante la gravidanza. E pure quando è stata ricoverata in ospedale per partorire non ha smesso di drogarsi arrivando anche a rischiare la vita durante il parto per l’improvviso distacco della placenta, attribuibile, secondo i sanitari, all’assunzione dello stupefacente. Quando è nata la sua seconda bimba, avuta con un padre diverso, quello che hanno scoperto i medici dell’ospedale Versilia era quasi scontato: la neonata era positiva alla sostanza. A quel punto la sequenza è stata rapida.

La segnalazione

Segnalazione ai servizi sociali del Comune in cui risiede la mamma e richiesta della Procura al Tribunale per i minorenni di nominare un curatore speciale per la piccina di fatto tolta alla madre. L’effetto immediato è stato quello dei giudici fiorentini che con un’ordinanza hanno proceduto a disporre il trasferimento della neonata in una comunità nella quale andrà anche la madre che si è detta disposta a farsi aiutare per combattere una battaglia in cui finora ha collezionato solo sconfitte.

La storia

Una vita segnata dalla dipendenza da droghe quella della giovane mamma che ha avuto una prima figlia da una precedente relazione con un compagno anche lui alle prese con problemi di droga. La bambina da tempo sta con la nonna materna. La storia esce dal contesto familiare e finisce sui tavoli di servizi sociali e tribunale per la gravidanza portata a termine all’ospedale Versilia. La chimica non poteva essere occultata, soprattutto se l’assunzione di cocaina era stata ripetuta anche durante la degenza in ospedale. La donna sperava di ripetere l’esperienza del precedente parto.

Le parole

«Per la prima bimba non mi avete scoperto» avrebbe detto al personale sanitario, ma le analisi hanno fatto emergere una situazione che doveva essere affrontata senza ritardi. La neonata positiva alla cocaina – non ci sono effetti gravi sulle condizioni di salute – ha allarmato i medici che hanno segnalato ai servizi sociali un quadro familiare che all’evidenza sanitaria aveva bisogno anche di un supporto radicale per la mamma tossicodipendente. È quello che è stato deciso dal Tribunale per il bene della piccina, ma anche per dare un sostegno concreto alla madre che da sola – salvo qualche tentativo in strutture private e inutili percorsi al Serd – non ce l’ha fatta da quando era minorenne ad affrancarsi dalle sostanze.

Altre sostanze

Non c’è solo la cocaina nell’esistenza della donna che ha alternato l’hashish all’ecstasy, con eccessi anche di alcol. Poi la dipendenza da cocaina. La risposta, con l’obbligo di un’ordinanza del Tribunale per i minorenni, è l’ingresso in comunità. La neonata ci sarebbe andata, comunque, anche senza il consenso della madre. Che ai servizi sociali ha confidato: «Ho fatto uso di sostanze anche quando ero in gravidanza, ho cercato di smettere da sola ma non ci sono riuscita. Adesso ho capito che l’unica soluzione è un mio inserimento in comunità». Insieme alla neonata per disintossicarsi e riprendere in mano una vita arrivata a lambire un punto di non ritorno tra fragilità personali e due figlie da crescere.

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