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Elezioni regionali in Toscana, Tajani dà lo stop alla candidatura di Tomasi

di Manolo Morandini

	In alto da sinistra Alberta Ticciati, sindaca di Campiglia, il giornalista Stefano Zurlo, il ministro Antonio Tajani e Cristiano Marcacci, direttore del Tirreno
In alto da sinistra Alberta Ticciati, sindaca di Campiglia, il giornalista Stefano Zurlo, il ministro Antonio Tajani e Cristiano Marcacci, direttore del Tirreno

Il ministro degli Esteri, ospite di “Campiglia Marittima Estate” a Villa Mussio, sconfessa la fuga in avanti di Fratelli d’Italia in vista delle prossime votazioni

02 agosto 2024
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CAMPIGLIA. Stop! C’è un tempo per tutto. E quello per il candidato del centrodestra nella corsa alle elezioni regionali 2025 in Toscana non è ancora arrivato. Parola del segretario nazionale di Forza Italia, il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani. Non ci gira intorno, incalzato dalle domande di Stefano Zurlo, giornalista e inviato de Il Giornale, e del direttore de Il Tirreno Cristiano Marcacci. Gli viene fatto notare che ad oggi il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, in quota Fratelli d’Italia, è il candidato in pectore. «Chi lo ha detto? – si chiede – Non ne abbiamo mai parlato». Qui Teatro del Mercurio a Villa Mussio, una delle ville più belle che arricchiscono le colline di Campiglia Marittima, dove la sera del 31 luglio il ministro è stato protagonista di “Campiglia Marittima Estate”, cartellone di interviste a personaggi di primissimo piano della scena politica italiana.

«Non credo alla spartizione dei candidati tra i partiti – sostiene –. Ogni partito del centrodestra penso che debba preoccuparsi di individuare il candidato vincente, perché averlo per poi ritrovarsi con un ex candidato perché non vince, a che serve? Molto meglio averne uno che viene eletto. Ma non ne abbiamo ancora parlato». Semmai, «ci sono quelli che si sono autocandidati». Insomma, nella partita per le regionali Forza Italia vuol dire la sua. «Abbiamo da mettere sul tavolo della trattativa nomi che potrebbero essere candidati in grado di contendere alla sinistra la guida della Regione. Bene se ce ne saranno di migliori, più forti e più capaci di aggregare consensi. Ma non posso accettare che ci sia uno che dice: “Ci sono io e basta”. Non è un modo che mi piace». E per dare la misura sottolinea che «quando c’è il candidato di Forza Italia in genere è lui che vince. Ad Ancona, il Comune era amministrato dalla sinistra dalla fine della Seconda guerra mondiale e lì senza il nostro candidato forse sarebbe stato difficile vincere. Abbiamo vinto anche dove tutti dicevano che non ci saremmo riusciti con un nostro candidato, in Basilicata come a Brindisi che è casa di Emiliano (presidente della Regione Puglia, ndr ). I candidati di Forza Italia che sono centristi riescono a raccogliere più voti».

Nello scenario prossimo potrebbe esserci la candidatura di una donna in Toscana. «Mi interessa vincere e fare delle proposte. Ho in mente due o tre nomi da proporre come Marco Stella e Deborah Bergamini, che sono in grado di poter correre. Abbiamo parlamentari come Chiara Tenerini e tanti nomi da offrire dai nostri alleati. Ne discuteremo con i nostri alleati e non pongo diktat. Voglio vincere e non avere il candidato». Ci sono spazi per vincere anche contro l’ex turborenziano Eugenio Giani? «Lui potrebbe anche essere di Forza Italia, non lo vedo un marxista leninista e mi sta pure simpatico».

Tra i temi toccati c’è il progetto politico di costruzione di quello che Tajani definisce «centro di gravità permanente», parafrasando Battiato. «Da un punto di vista filosofico è quel punto di riferimento che non è condizionato da una parte o dall’altra. È autonomo e questo garantisce stabilità ed equilibrio nel Paese. Bisogna che i nostri concittadini sentano che almeno c’è un progetto politico che si occupa di loro, per farli stare tranquilli e non sempre con la preoccupazione del domani». 




 

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