Fi-Pi-Li, si alza un coro di no all’idea del pedaggio. Assotir: «Ingiusto e inefficace»
Al “Tirreno” il presidente Giani ha ribadito la volontà di finanziare i lavori facendo pagare i tir. La Lega teme l’effetto «carrozzone» per Toscana Strade, Cna si oppone, per Assotir «scelta iniqua»
FIRENZE. Come era prevedibile, non sono passate sotto traccia le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, fatte in un’intervista al Tirreno, sul pedaggio che la Regione vuole introdurre per i tir che percorrono la Fi-Pi-Li. Un pedaggio pari al 70% di quello autostradale per finanziare, insieme agli introiti degli autovelox, l’allargamento della strada. «Altre possibilità non ci sono; e non c’è da aspettarsi niente dallo Stato», ha detto Giani. I soldi sarebbero amministrati dalla società Toscana Strade «con spese minime per il personale».
Le Lega: «Un carrozzone»
«Giani non si smentisce mai. Prima aumenta le tasse per cercare di tamponare il disastroso bilancio in sanità e poi chiede l’obolo ai camionisti, puntando a realizzare una società che, temiamo, possa diventare un classico carrozzone», dicono i consiglieri regionali della Lega Elena Meini, Giovanni Galli e Marco Landi.
Cna Fita: «Non è la A1»
«Percorriamo la Firenze – Pisa – Livorno perché è l’unica arteria che ci permette di raggiungere i poli produttivi di Empoli, Fucecchio, Pontedera San Miniato, Santa Croce sull’Arno. Il Presidente Giani dovrebbe conoscere la geografia economica della sua regione e avere ben chiaro che queste aree non possono essere raggiunte con la Firenze-Mare», dice Michele Santoni, presidente di Cna Fita Toscana.
Santoni contesta a Giani di colpevolizzare gli autotrasportatori, vedendo in loro gli unici responsabili delle cattive condizioni della strada. Secondo l’associazione «i mezzi pesanti sono solo il 15% di media». E, conti alla mano, «i 14/15 milioni di euro che Giani conta di raccogliere dal pedaggio dei tir sono una goccia rispetto ai 500 milioni di euro totali per completare i lavori. Cna Fita Toscana non è disponibile a nessun compromesso in termini di sconti o tariffe agevolate, la nostra opposizione alla misura del pedaggio selettivo è totale».
Assotir: «Iniquo, ingiusto»
Disarmato il commento di Assotir Toscana. «Per quanto ci riguarda niente di nuovo. Siamo fermamente contrari al pedaggio in FiPiLi per i mezzi pesanti. Ingiusto iniquo ed inefficace», dice il responsabile, Maurizio Bandecchi. «Ingiusto, perché la FiPilI non ha caratteristiche tali da poterla rendere a pagamento, almeno finché non ci sarà una corsia di sicurezza lungo tutti i tratti e delle aree di sosta almeno per cominciare. Iniquo, perché non può essere solo a carico del trasporto pesante il fardello del pedaggio che metterà in grandissima difficoltà soprattutto le imprese locali che la usano tutti i giorni, mentre per chi la usa come alternativa alla A11 non cambierà granché. Inefficace, perché le risorse che la Regione Toscana prevede di ricavare dal pedaggiamento selettivo sarebbero scarse rispetto al fabbisogno di una messa in sicurezza complessiva. Senza contare gli effetti diretti sulla viabilità locale alternativa che sono facilmente immaginabili. Insomma che ci siano forti perplessità sul progetto Toscana Strade, tanto più se la misura di punta dovesse essere davvero questa del pedaggio, è più che scontato».
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