Il Tirreno

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La supplica di Madonna Lucrezia: così i Mannelli salvarono la Torre

di Maria Meini

	ll Corridoio Vasariano e una pagina della supplica dei Mannelli
ll Corridoio Vasariano e una pagina della supplica dei Mannelli

Firenze, il prezioso documento è stato recuperato dai Carabinieri Tpc. Era stato sottratto e messo in vendita on line da un antiquario per 15mila euro

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FIRENZE. Riaperto al pubblico pochi giorni prima di Natale, il 21 dicembre 2024, dopo 8 anni di lavori per un’importante opera di ristrutturazione, il Corridoio Vasariano o “passetto” fiorentino si arricchisce ora di un nuovo “tesoro”. Ieri mattina, giovedì 16 gennaio, i carabinieri del Tpc (Tutela del patrimonio culturale) hanno consegnato alla direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze un importante antico registro proveniente dal fondo “Mannelli Galilei Riccardi”, che mancava all’appello dal 1946. Insieme al testo originale della supplica scritta dalla famiglia Mannelli, proprietaria dell’omonima torre, e rivolta al duca Cosimo I de’ Medici, in cui si chiedeva di salvare la torre, facendo passare il “corridore” al suo esterno. Come effettivamente è avvenuto.

La supplica di Madonna Lucrezia

Correva l’anno 1565. Come si legge nel testo, vergato in bella calligrafia rinascimentale, “Supplica per la quale si ottiene che il Corridore passi per fuori della nostra casa. Illustrissimo et eccellentissimo signor Duca. Madonna Lucrezia che fu donna di Matteo Mannelli, et Girolamo, Giovanni et Alessandro loro figliuoli servi devotissimi di Vostra Eccellenza Illustrissima, umilmente la supplicano che per sua grazia le piaccia commettere che nel farsi il corridore sopra’l Ponte Vecchio di Firenze sieno conservate a detti Mannelli senza passare per dentro anco le stanze della casa loro che sopra il detto ponte sono alla torre contigue nel muro delle quali, ch’è gagliardo e fondato in terra ferma, su la coscia del Ponte...”

Il comandante del reparto operativo dei carabinieri del Tpc ha consegnato il documento alla direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, alla presenza del direttore generale Archivi del ministero della Cultura.

In vendita on line a 15mila euro

Il registro era stato messo in vendita nel marzo 2024 sul mercato dell’antiquariato per circa 15mila euro, ma il documento non è passato inosservato ai carabinieri Tpc che quotidianamente svolgono attività preventiva di monitoraggio nel settore del commercio dei beni culturali. Coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, i militari del Reparto operativo Tpc hanno condotto un’accurata indagine ricostruendo il percorso del bene dall’epoca della sua collocazione nell’archivio Mannelli fino all’immissione sul mercato antiquario, e l’hanno recuperato. L’attività investigativa è stata condotta in partnership tra le sezioni Antiquariato e la nuova Cyber Investigation, entrambe inserite nell’organigramma del Reparto operativo Carabinieri Tpc. Il recupero è avvenuto grazie al controllo di un sito on line riconducibile a un rivenditore di libri antichi di Firenze. «Le immagini pubblicate sul web – spiegano i carabinieri Tpc – ritraevano la parte frontale del libro con la scritta “Miscellanea” sul cartiglio ovale sormontato dal disegno di un’aquila, oltre a una parziale immagine della costola dalla quale si comprendeva che si trattava di un documento di archivio. Inoltre, erano stati pubblicati anche due fogli, su carta manoscritta in pergamena, riportanti un indice dei documenti raccolti della famiglia Mannelli, comprensivi anche di una supplica rivolta a Cosimo I de’ Medici per evitare l’abbattimento della torre di proprietà della famiglia in occasione della costruzione del Vasariano».

Sequestro da un antiquario

Le indagini si sono svolte anche con l’ausilio tecnico-scientifico della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze. Si è così chiuso il cerchio: il documento faceva parte del complesso archivistico “Mannelli Galilei Riccardi” ed era stato donato per intero dal marchese Riccardo all’Archivio di Stato di Firenze con testamento olografo del 1927. Il documento è stato sequestrato all’interno del negozio fiorentino e dopo ulteriori approfondimenti è stato possibile verificare che apparteneva a un privato, che aveva dato mandato alla vendita al commerciante, ma non era in grado di giustificarne il possesso legittimo né la provenienza. Il volume sequestrato, esaminato dai funzionari della Soprintendenza Archivistica Toscana e dell’Archivio di Stato di Firenze, è risultato essere parte, come primo volume, di una serie di documenti del fondo Mannelli. Il registro, databile nel suo complesso alla fine del XVIII secolo, contiene copie di documenti dal XV al XVII sec., presenti in originale in altre varie unità archivistiche del fondo ed «è costituito da carte in pergamena vergate da un’unica mano, con piccoli decori a penna bruna ed elementi fitomorfi per le lettere iniziali». La documentazione è accuratamente «rilegata da coperta in piena pelle marocchino color tabacco, con cornice in tripla filettatura a secco su entrambi i piatti, fregi floreali agli angoli e dorature come la filettatura interna».

Nuovi studi sul Vasariano

La consegna di ieri permetterà di ricollocare il volume nel fondo d’origine. L’antico documento sequestrato, qualora fosse stato acquistato da collezionisti italiani o esteri appassionati del settore, vista la sua rarità e antichità, sarebbe stato valutato per un valore commerciale certamente superiore rispetto a quello indicato per la vendita.

«Esprimo grande soddisfazione per l'importante recupero del registro antico appartenente al fondo “Mannelli Galilei Riccardi” che viene consegnato all'Archivio di Stato di Firenze e, simbolicamente, all’intera cittadinanza fiorentina», dichiara il direttore generale Archivi del ministero della Cultura, Antonio Tarasco. «Il registro non rappresenta solo un recupero materiale, ma un ritorno alle radici storiche della nostra collettività».

Soprintendenza e Uffizi

Secondo la Soprintendenza archivistica e l’Archivio di Stato di Firenze, il ritorno al fondo di origine del registro «stimolerà anche nuove riflessioni sul contenuto dell'intero archivio, a iniziare dalla versione su supporto membranaceo in esso contenuto della supplica con la quale ebbe origine la perimetrazione della torre dei Mannelli per costruire il Corridoio Vasariano. Un nuovo filone di studi su un brano importante di storia della città e sarà l'inizio di un nuovo percorso di trasmissione della sua memoria».

Commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde: «I Mannelli erano un’antica famiglia fiorentina le cui proprietà sul “fianco” di Ponte Vecchio incrociarono le vicende costruttive del Vasariano. Il recupero effettuato è importante e va ad arricchire meritoriamente la possibilità di ulteriori approfondimenti scientifici».

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