Il Tirreno

Ofelia Passaponti, Miss Italia 2024: «La bellezza è una responsabilità, mi chiamano valletta ma non è un insulto» – Video

di Libero Red Dolce
Ofelia Passaponti, Miss Italia 2024: «La bellezza è una responsabilità, mi chiamano valletta ma non è un insulto» – Video

La miss toscana ospite al Tirreno si racconta: la mamma, il fidanzato, i modelli di riferimento e i sogni

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LIVORNO. Se la formula di Miss Italia sta provando ad aggiornarsi a un mondo dove comunicazione ed empowerment femminile hanno cambiato (quasi sempre in meglio) sensibilità e regole d’ingaggio, nella vincitrice di quest’anno, la toscana Ofelia Passaponti, il concorso ha trovato il volto e la voce perfetta per questo aggiornamento alla modernità. Bellezza ariosa e parlantina sciolta si combinano a una misura e una consapevolezza di sé e del circostante straordinari, specie in una ragazza appena approdata nel funambolico mondo dello spettacolo.

Nell’usare il meno enfatico degli aggettivi per descriversi - «“sei una ragazza normale” è il complimento più bello che abbia mai ricevuto» - si sente forse l’eco di quella capacità di comunicare che, racconta, «per le ragazze viene allenata durante il concorso». Con lei il lavoro deve essere stato minimo. E facile. Laureata in Scienze della Comunicazione, prossima alla laurea magistrale, Ofelia Passaponti si è seduta alla tavola rotonda del tavolo delle riunioni del Tirreno e ha intrattenuto un uditorio di oltre dieci persone con gli occhi puntati su di lei con la naturalezza di chi lo fa da sempre. E che, a giudicare della premesse, potrebbe farlo ancora a lungo. Non esclude di fare la giornalista.


Cosa si prova a essere Miss Italia nel 2024? Tanto è cambiato dal concorso seguitissimo sulla Rai.

«Un immenso onore. E sono contenta di avere fatto quest’esperienza dopo la laurea e una consapevolezza diversa rispetto a quella che avrei avuto a 18 anni. I tempi sono cambiati in meglio, anche se il concorso ha purtroppo perso di visibilità ma c’è un fronte più moderno. La bellezza non è più semplicemente estetica ma deve essere accompagnata da altro che è cultura, sapere e intelligenza».

Qualche anno fa essere Miss Italia significava anche esporsi a un certo pregiudizio, a una sorta di contrapposizione tra bellezza e intelligenza. I preconcetti sono filtri che usano gli altri su di noi, ma lei hai avvertito questa pressione?»

«Sono convinta che la bellezza non sia una colpa, ma credo anche che sia una responsabilità. Ho sempre saputo di essere una bella ragazza ma non l’ho mai messo davanti al principio di guadagnarmi le cose con sudore e studio. La bellezza è salvifica in un certo senso, aiuta ma non apre tutte le porte. In questo momento storico la consapevolezza che ci vuole altro si fa sentire sempre di più».

Come ha deciso di provare a partecipare il concorso?

«C’entra molto mia madre, che è professoressa di biologia all’Università. Quando mi ha detto “vai, devi provare” mi sono convinta che lo dovevo fare. E dopo che me lo ha detto lei...».


La sua carriera inizia adesso e non ha preso una direzione. Si è definita una comunicatrice: si traduce in qualcosa di concreto?

«Sono in formazione e sto sperimentando tante cose nuove. Voglio concludere il ciclo della laurea magistrale entro aprile, che significherebbe chiudere in corso. Lo studio l’ho messo sempre al primo posto e non voglio che una cosa bella come vincere questo titolo cambi le mie priorità».

Un attimo prima che la corona fosse poggiata sulla testa i suoi obiettivi erano diversi da quelli che hai scoperto di avere dopo? Si sono aperte molte strade?

«Assolutamente sì. Miss Italia è cambiata ma apre moltissime porte: a un mese dall’elezione sono approdata in televisione. Un traguardo inaspettato e che mi sto godendo al massimo. E da comunicatrice sto vedendo come si sviluppano campagne su tanti canali. Quello che mi è successo è una fortuna e cerco di prendere tutto il bello».

C’è una donna dello spettacolo o della comunicazione a cui guarda come un modello?

«La prima che mi viene in mente è Sophia Loren. Credo sia una donna comunicativa da ogni punto di vista, ha saputo sovvertire l’andamento dei tempi e si è fatta protagonista in un momento in cui le donne stavano ancora sgomitando. Posizionandosi come prima sulla scena internazionale. Devo dire però che tutte le donne che incontro ogni giorno hanno qualcosa che mi è d’ispirazione, cerco i punti positivi delle loro vite per farli miei».

Il debutto in televisione è arrivato con la chiamata di Amadeus alla Corrida. Non proprio il primo che passa...

«Una fortuna e un onore immenso. L’ho trovato molto professionale e come lo vediamo da casa, amichevole e confidenziale. La televisione è un mondo vario e vasto, se uno ha la testa sulle spalle riesce a districarsi nelle difficoltà che poi ci sono in ogni ambiente lavorativo».

Dal mondo dello spettacolo e della tv sono partite battaglia importanti su sessismo e abusi, penso al “Me too”. Da neofita lei ha percepito un ambiente discriminatorio e maschilista?

«Per quel che mi riguarda oggi c’è una mentalità che include e mette la donna al pari dell’uomo. Inclusivo».

Grazia Sambruni, una giornalsita che si occupa di spettacoli, riguardo al suo debutto televisivo alla Corrida ha detto “una dilettante allo sbaraglio con posto fisso”, definendoti una “che fa quel mestiere che nessuna vuole più e ci eravamo ben abituati a considerare desueto: la valletta. Buon per lei”.

«Quando ho letto il commento mi sono fatta una grande risata. Io non ho problemi a essere una valletta, ha sempre fatto parte della televisione italiana. Il fatto di essere di bella presenza, magari meno “parlante”, non mi qualifica e non mi etichetta. Ho anzi la possibilità di osservare, sto imparando, ed è la gavetta che c’è ovunque. Mi dispiace a essere sincera che un commento del genere arrivi da una donna, che penalizza una lotta che tutte noi facciamo sulla parità di genere. Non è stato detto niente del valletto, per esempio».

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