Il Tirreno

A tavola con noi
Bon ton

Il decalogo del cameriere: attenzione ai complimenti e ai… numeri

di Alberto Presutti
Il cameriere e il bon ton
Il cameriere e il bon ton

Mai dire “mi segua”, occhio alla privacy. No al tavolo numero 4 per un cinese

21 marzo 2024
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Ci vuole la massima considerazione e accoglienza per chi varca la soglia di un ristorante. Innanzitutto è davvero poco accogliente entrare in un ristorante e non essere considerati dai camerieri che non rivolgono il saluto a chi entra: rivolgersi appena si può con un cenno che lo abbiamo notato.

Il tavolo e le preferenze

Le preferenze per un eventuale tavolo: se l’ospite non ha prenotato o si trova lì per una casualità conviviale oppure occasionale, vanno rivolte alcune domande sul perché della scelta per adoperarsi al meglio.

Per comprendere l’eventuale marketing pubblicitario portato avanti funziona, tipo recensioni o consigli ricevuti da amici o già clienti e in questo caso una situazione di passaparola con un riguardo maggiore.

Capire l motivazioni

Capire se è li per un evento o per assaggiare le specialità del posto oppure si tratta di un business man e in questo caso serve una posizione più riservata.

La privacy

Mai chiedere a una signora se è sola, ma solo se il tavolo è per uno e la signora risponderà di conseguenza se non è un violare la privacy della signora. Se il turista è straniero si dovrebbero conoscere i codici di comportamentali della sua provenienza. Un cliente cinese, ad esempio, non deve essere mai fatto sedere al tavolo 4, numero associato alla morte, mentre l’8 per un asiatico è il numero della fortuna.

La comprensione

Per il servizio comprendere il tipo di ospite. Un cameriere non farà mai complimenti alla signora per evitare di creare situazioni di disagio con il suo lui. Servire sempre prima la signora che dovrà essere accomodata in posizione di vista sala. Il cameriere guiderà gli ospiti, senza dire mi segua, ma piuttosto, “le faccio strada” è corretto. I camerieri devono sempre preservare la privacy della clientela. Evitare fortemente, ad esempio, la formula “bentornata signora”.

Le scelte

La scelta del vino deve essere prima demandata agli ospiti e solo in caso di richiesta esplicita, interviene il sommelier o il cameriere. Non chiamare mai il cameriere per nome anche se si conosce ma con un cenno della mano. Il cameriere non deve essere una presenza come un aquilotto in continuo in movimento sui tavoli ma ci vuole molta discrezione.

No ai doppi turni

Evitare locali con doppi turni, evitare il più possibile. Arrivati al dessert, via tutti i bicchieri a parte quello dell’acqua. Aprire sempre le bottiglie di fronte all’ospite con il tappo lasciato su un piattino. Il vino non deve essere assaggiato prima di iniziare se l’ospite non lo desidera. La bottiglia che sa di tappo va comunque fatta pagare. Può andare bene da parte del maitre o il sommelier che assaggino il vino prima di versarlo e poi chiedere se è di gradimento.

Chi è Alberto Presutti, il guru della buona educazione

Alberto Presutti è uno dei maggiori esponenti italiani nel campo della formazione relativa ai codici comportamentali per la comunicazione in ambito business, sia italiano che internazionale. È autore del libro “Bentornato Galateo” (Romano Editore, 2010) e di molti testi e articoli legati alle tematiche dell’etichetta, presenti on-line e off-line e distribuiti su un vasto pubblico di riviste e quotidiani.

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