Il Tirreno

Prato

L’operazione

Prato, arrestati due imprenditori e sequestrati beni per 5 milioni

di Pasquale Petrella

	Luca Tescaroli, Procuratore capo di Prato
Luca Tescaroli, Procuratore capo di Prato

Secondo la Procura di Prato sarebbero responsabili di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e omessa dichiarazione dei redditi per circa 20 anni

30 ottobre 2024
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PRATO. Dieci aziende, diciotto unità immobiliari, sette automobili e liquidità su alcuni conti correnti per mezzo milione e per un totale complessivo di circa 5 milioni di euro sono stati sequestrati in via preventiva e finalizzati alla confisca da parte della procura di Prato nei confronti di due imprenditori cinesi, responsabili, secondo le indagini portate avanti dalla Guardia di finanza di un articolato sistema di aziende apri e chiudi che negli ultimi anni hanno permesso ai due imprenditori di frodare sistematicamente il fisco.

Le accuse nei loro confronti parlano di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e omessa dichiarazione dei redditi. Ci sono anche altri sette cittadini cinesi indagati e che, secondo la Procura guidata dal procuratore capo Luca Tescaroli, sarebbero i semplici prestanome che si facevano intestare le nuove aziende, quando le precedenti venivano raggiunte dai primi provvedimenti di accertamento fiscale. Le indagini proseguono per verificare se in questo piano finalizzato all’elusione del pagamento delle imposte, ci sia responsabilità anche di professionisti. 

Le aziende sequestrate sono state sottoposte all’amministrazione giudiziaria per poter consentire la continuità lavorativa e garantire così lavoratori e fornitori. L’operazione è dello scorso mese di giugno e i provvedimenti non sono stati impugnati.

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