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Alluvione a Prato, Bagnolo: quelle case costruite troppo vicino all’alveo del torrente

di Paolo Nencioni
Il muro sfondato dalla piena del Bagnolo
Il muro sfondato dalla piena del Bagnolo

Parla l’ingegnere idraulico residente in via Riva: «Fiumi e torrenti sono vivi, prima o poi si riprendono i loro spazi. Era tutto scritto»

09 novembre 2023
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MONTEMURLO. «Quelle case sono state costruite troppo vicino al torrente Bagnolo, alcune anche dentro l’alveo. Ma fiumi e torrenti sono vivi, prima o poi si riprendono i loro spazi». Martina Bencistà è un ingegnere idraulico e sa di cosa parla. Anche lei abita in via Riva lungo il torrente Bagnolo che ha portato la rovina a Montemurlo, ma in una casa di recente costruzione, rialzata rispetto alle altre e un po’ più distante dall’alveo del torrente. Ciò nonostante, giovedì notte, insieme al compagno si è dovuta calare con la tuta da sub dal primo piano per salvare gli inquilini del piano di sotto che rischiavano di affogare. «Questa è stata un’alluvione da manuale – racconta – Nel senso che nelle carte era già descritto tutto, le aree che sarebbero state allagate e il livello che avrebbe raggiunto l’acqua. Un evento di questa portata ha un tempo di ritorno di circa 200 anni».

E in effetti anche l’occhio del profano non può non vedere che le case di via Riva sono proprio a ridosso del torrente, probabilmente costruite quando non esistevano norme che ne garantissero una maggiore sicurezza. Anche qui, come il Bisenzio a Santa Lucia di Prato, il Bagnolo ha esondato passando da un giardino, con la differenza che qui c’era un muro, che è stato abbattuto dalla furia dell’acqua. Ha esondato anche più a monte, per colpa di alcuni tronchi che si sono incastrati in un ponticino all’altezza del “giardino incantato”. Il ponte ha retto, ma l’acqua ha preso un’altra strada: via Riva, appunto, arrivando anche alla casa di Alfio Ciolini, la prima vittima dell’inondazione.

Via Riva è ancora una strada disastrata. Di riaprirla non se ne parla, il fango è dappertutto e le ruspe sono in azione accanto agli autospurghi che svuotano garage e seminterrati. Per strada ci sono anche i ragazzini che non sono andati a scuola e danno una mano. Tre di loro si mettono in posa, altri quattro seguono una donna che ha bisogno di una mano in garage. «Andiamo tutti e quattro al Dagomari – raccontano – ma oggi niente scuola, siamo giustificati, e a posto con la nostra coscienza perché ora è più importante essere qui».

Ieri il Comune ha reso noto che in seguito al sopralluogo del Genio civile su tutti i corsi d'acqua del territorio è stato disposto un intervento di somma urgenza sul torrente Bagnolo dove ci sono alcune erosioni di sponda in alveo. Già effettuate, invece, le prime sistemazioni, sempre con ripristini di somma urgenza, sul tratto collinare del torrente Bagnolo.

Capitolo rifiuti: sono già state liberate dai rifiuti numerose strade, come ad esempio via Montalese a Bagnolo, via Gramsci a Oste, via Giotto, via Tiziano mentre oggi si procederà con via Fratelli Cervi.

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