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Estra, l’azienda contraria alle telefonate commerciali: «No alle forme aggressive»

di Alessandro Formichella

	Nel riquadro Francesco Macrì, presidente di Estra 
Nel riquadro Francesco Macrì, presidente di Estra 

Prato. Il presidente del colosso dell’energia: «Abbiamo circa 900mila clienti-cittadini, un gruppo pubblico con ricadute sul territorio e con una missione diversa da competitori che puntano al solo profitto»

27 settembre 2023
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PRATO. Arriva al capolinea il cosiddetto mercato di tutela del gas e dal 1° gennaio prossimo diventa tutto mercato libero. Estraenergie, però, non chiude nessun rapporto con i suoi clienti ancora in mercato di tutela, che automaticamente, seguendo le regole dettate da Arera (l’autorità di controllo) proseguiranno il loro rapporto commerciale con il gruppo toscano, leader nella vendita del gas. In fondo, non cambia niente, se non poco, riguardo alla continuità dell’erogazione del gas nei clienti di Estra. Ma il gruppo, nato anni fa a Prato e ormai fra i maggiori competitori in campo di servizi energia in Toscana e nel centro Italia, lo ha voluto precisare a scanso di equivoci e di pressione costante in un mercato, quello dell’energia, sempre più competitivo e con chiamate sui cellulari ad ogni ora del giorno.

Estra non chiamerà i suoi clienti che si trovano ancora nel mercato di tutela per proporre contratti telefonici (teleselling, ndr) fatti in pochi minuti. Semmai, come dicono Francesco Macrì, presidente di Estra, e Antonino Azzarello, direttore commerciale, tutta l’attività commerciale di Estra si svolge tramite gli Store, 85 in tutta Italia, e chiamate degli stessi clienti al call center. Per questo, il gruppo Estra accende la spia rossa: fare attenzione a chiamate sospette sui cellulari e non di venditori che dicono che dal 1° gennaio prossimo non verrà fornito più il gas. «Forme di aggressività commerciale che ci sono da tempo – spiega Francesco Macrì– e che ci vengono segnalate costantemente. Estra adotta tutta un’altra linea di politica commerciale e non facciamo teleselling, ossia contratti al telefono. Siamo un’azienda con circa 900mila clienti-cittadini, un gruppo pubblico con ricadute sul territorio e con una missione diversa da competitori che puntano al solo profitto».

La fase del passaggio al mercato libero per molti clienti sarà assolutamente indifferente; la gran parte degli utenti oggi è già a mercato libero, con uno costo della materia prima del gas che fortunatamente adesso è scesa dai valori altissimi di un anno fa, ma resta un gruppo di clienti legati al mercato di tutela che lentamente transiteranno nel mercato libero, con tutte le tutele di Arera prima che loro stessi scelgano una tariffa commerciale a mercato libero.

Si presenterà una nuova forma di clienti chiamati “vulnerabili” (ossia persone con più di 76 anni di età, disabilità, svantaggiate economicamente nell’anno in corso o in quello precedente o titolari di utenze in strutture abitative di emergenza) che continueranno ad essere serviti da Estra nel nuovo “servizio di tutela della vulnerabilità” che prevede condizioni economiche stabilite dall’Autorità di controllo come già previsto per l’attuale mercato di tutela del gas.

Per i cosiddetti “clienti vulnerabili” dal 1° gennaio la fatturazione potrà essere mensile o bimestrale a seconda degli importi e dei consumi. «Tranquillizziamo la clientela fornendo in anticipo tutte le informazioni utili per far scegliere la soluzione più idonea al cliente», hanno detto Macrì e Azzarello. Nell’universo Estra, i clienti del gas ancora a mercato di tutela sono 174.801; quelli considerati vulnerabili sono 73.121, il 42 %.

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