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Sub di 55 anni morto a Livorno, Stefano e la passione infinita per il mare e le immersioni

di Andreas Quirici

	Stefano Palagini
Stefano Palagini

Agente nel mondo dei pellami, viveva a San Miniato con gli anziani genitori: il ricordo del sindaco Giglioli

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SAN MINIATO. A San Miniato lo conoscevano in molti. Abitava con gli anziani genitori nella parte nobile della Rocca. Figlio unico e un lavoro nel settore conciario, Stefano Palagini era un grande amante delle immersioni e Calafuria era il posto dove andava a trascorrere alcune ore in compagnia dei suoi “colleghi” con la muta, le pinne e le bombole. Foto splendide, emozioni uniche per ricordi indelebili.

Ma il destino era pronto a rovinare quel sogno. Proprio nello spot livornese tra i più frequentati tra gli amanti del genere, il 55enne ha trovato la morte lasciando nello sconforto i suoi compagni d’immersione e i tanti suoi amici di San Miniato. Nella cittadina vicina al confine con la provincia di Firenze, la notizia del decesso avvenuto ieri (sabato 18 gennaio) all’ospedale di Cisanello a Pisa ha provocato profonda commozione. Soprattutto con gli ex compagni di scuola, quelli del liceo Marconi che nel tempo non si sono mai persi di vista. Cene per ricordare i vecchi tempi, ma anche incontri a San Miniato per un veloce saluto o per un caffè in uno dei tanti bar del centro. Amicizia vera, profonda, fatta di confidenze, chiacchiere, scherzi e sorrisi. Per tutti Stefano Palagini era una persona cordiale e affabile, tranquilla ma anche pensierosa.

Del resto non dev’essere facile prendersi cura di genitori che hanno raggiunto la soglia dei 90 anni. Lui, figlio unico che abitava in casa con il padre e la madre mettendosi praticamente a loro servizio per le necessità della coppia. Tra quelli che lo ricordano anche il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli: «Esprimo le mie più sentite condoglianze per la scomparsa di Stefano Palagini. Una tragedia che colpisce la famiglia, gli amici e tutta la comunità sanminiatese».

Il mare era suo alleato. Si rifugiava nei fondali per sognare e ammirare le bellezze che solo in pochi riescono a vedere da vicino e senza filtri. Una passione che coltivava da tempo e che riusciva a portarlo lontano coi pensieri. Soprattutto nei fine settimana, quando venivano organizzate le uscite a Calafuria. Ma le sue esperienze in mare erano numerose. Isola di Giannutri, Lavagna.

E poi ogni attività del Sub Empoli Geas di cui Stefano faceva parte presenziando i vari eventi organizzati dall’associazione. Per lui era una sorta di famiglia acquisita, fatta di persone derivanti da vite diverse ma accomunate dalla stessa passione per il silenzio, la meraviglia delle bellezze marine, dei colori che solo gli abissi sanno regalare. Ora a San Miniato e nel gruppo dei sub empolesi, l’assenza di Stefano Palagini sarà veramente difficile da colmare.

Per tutti quelli che, in varie circostanze lo hanno conosciuto, ci sarà sempre un momento in cui ripensare a lui nelle serate organizzate per ripercorrere il cammino fatto sui banchi di scuola. O per raccontarsi l’esperienza d’immergersi nel blu. Ricordi, comunque incancellabili. 

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