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Il valzer dei medici al “Lotti”: lascia anche il dottor Roberto Andreini

di Sabrina Chiellini
Il valzer dei medici al “Lotti”: lascia anche il dottor Roberto Andreini

Va in pensione il primario e capo del dipartimento dell’Asl

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PONTEDERA. L’anno nuovo inizierà con una serie di cambiamenti all’ospedale Lotti. Il dottor Roberto Andreini, dal 2009 primario della medicina interna di Pontedera e dal 2016 responsabile dell’area medica oltre che direttore del dipartimento medico di tutta l’Asl Toscana nord ovest andrà in pensione a partire dal primo gennaio. Originario della Valdera il dottor Andreini si è laureato a Pisa in medicina e chirurgia nel 1983, specializzato in endocrinologia nel 1986 e in medicina interna d’urgenza nel 1998. Negli ultimi due anni, come direttore del dipartimento medico, ha svolto un incarico di rilievo, sia per il numero di strutture complesse che operano all’interno del dipartimento, oltre 45, sia per la rilevanza che tali specialistiche rivestono nell’organizzazione sanitaria, ma anche per le crescenti difficoltà che ci sono per mantenere un livello adeguato di servizi scontrandosi con la mancanza cronica di medici. La medicina interna, la pneumologia, la gastroenterologia, la cardiologia, la neurologia, l’infettivologia, la nefrologia, l’endocrinologia, l’ematologia e altre branche rientrano nel dipartimento sono costrette a fare i conti con una serie di posti vacanti, visto che nell’organico dei medici dell’Asl ci sono 71 posti vuoti. Situazione che non cambierà tanto facilmente se si pensa, solo per fare un esempio, che in questo momento c’è un solo iscritto alla specializzazione in nefrologia all’Università di Pisa. Quando lasciano i primari l’Asl di solito lascia trascorrere un periodo affidando l’incarico a un medico facente funzione di primario prima di bandire un concorso. A settembre ha lasciato il presidio della città della Vespa anche dottor Giovanni Manca Rizza per raggiungere altri lidi. Manca Rizza è diventato primario nefrologo delle Valli Etrusche. Laureato a Pisa nel 1998 e specializzato in nefrologia nel 2004, in servizio dal 2005 all’ospedale di Pontedera nella sezione dialisi e dal 2016 era responsabile dell’attività di dialisi peritoneale di Pontedera e Volterra con diversi incarichi di alta specializzazione.

Una perdita per i dializzati che da anni attendono un nuovo reparto, dove poter effettuare le cure, che ora fanno in un container. Già prima dell’estate il professionista era con la valigia in mano, stava aspettando i risultati del concorso per il primariato. Lo scorso ottobre è andato in pensione anche il dottor Stefano Giaconi, storico cardiologo del “Lotti” e del “Santa Maria Maddalena” di Volterra. Giaconi ha svolto la sua attività di cardiologo in Valdera e nell’Alta Val di Cecina sin dagli anni Novanta, diventando un punto di riferimento non solo per i pazienti, ma anche per i numerosi giovani cardiologi. Prima ancora di questi arrivederci, destinati a farsi sentire nel tempo, il “Lotti” aveva visto trasferirsi altrove, non senza polemiche, ad un’altra delle sue eccellenze sanitarie: Aurelio Costa, primario della chirurgia, si è trasferito a Bari dove lo aspettava la direzione della struttura complessa di chirurgia ad indirizzo oncologico dell’istituto tumori, l’Irccs (Istituto ricerca e cura a carattere scientifico) Giovanni Paolo II.

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