Il Tirreno

CASTELFRANCO. In tanti hanno ricevuto da lui un aiuto per far ripartire l’auto o per sistemare una moto. Molti se lo ricordano perché era sempre in prima linea quando c’era da lavorare per un evento legato a una calamità naturale o per spegnere un incendio. Ma c’è anche chi lo ha visto per una vita nella sua azienda di fustelle per tomaifici che ormai è chiusa da tempo. Giovanni Picchi era in pensione, ma non si è mai fermato. Ha convissuto a lungo con una malattia che alla fine non gli ha lasciato scampo, togliendolo all’affetto dei suoi cari e delle tante persone che gli volevano bene all’età di 81 anni.

Chi era

Una morte dura da comprendere proprio perché ha colpito un uomo che ha davvero fatto del bene a Castelfranco. Originario di Marlia, in Lucchesia, Giovanni Picchi aveva fondato, insieme a Graziano Bertelli, la Protezione civile nel paese conciario, dando aiuto per anni a chiunque ne avesse bisogno. Aveva le cosiddette “mani d’oro”, espressione che si utilizza per persone che sanno fare un po’ tutto a livello di lavori manuali. La sua specialità erano i motori e le saldature. E ha avuto modo di mettere questa sua dote a servizio delle persone in tantissime circostanze.

La famiglia

Lascia la moglie Evelina e i figli Lucia e Moreno. Deceduto in una struttura sanitaria di Empoli, la salma di Picchi è esposta domenica 7 nella cappella mortuaria della Pubblica assistenza di Le Capanne, nel comune di Montopoli. Il funerale, invece, sarà celebrato martedì 9 luglio alle 10 nella collegiata di San Pietro apostolo a Castelfranco, poi sarà sepolto nel cimitero del paese.