Baby squillo al night Marylin, assolti i due fratelli Martini: «È la fine di un incubo»
Castelfranco di Sotto, l’indagine era scaturita dalla denuncia della madre di una minorenne
CASTELFRANCO. Assolti perché il fatto non sussiste. Si è chiuso ieri pomeriggio in tribunale con una sentenza di assoluzione, dopo che il pm aveva chiesto per gli imputati, i fratelli Paolo e Stefano Martini, di Castelfranco di Sotto, una condanna a 4 anni di reclusione e 10mila euro di multa, il lungo processo scaturito da un’indagine della procura di Firenze che si era conclusa con l’emissione di quattro misure cautelari.
L’indagine era partita dai sospetti di una madre che vive in provincia di Pisa. La figlia diciassettenne aveva iniziato a indossare capi firmati e ad avere molto denaro, troppo. Usciva la sera e tornava la mattina all’alba. Aveva cambiato le sue abitudini e non erano quelle che di solito ha un’adolescente. Il timore che fosse finita in qualche brutto giro si era trasformato in una brutta realtà quando i carabinieri avevano notificato le quattro misure restrittive emesse dal tribunale di Firenze con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile.
Due i filoni dell’indagine, che aveva coinvolto il night di Castelfranco e un altro in Valdera. Sotto indagine anche il gestore del secondo locale a Casciana Terme dove aveva lavorato la minorenne. “Principessa”, da qui il nome dato all’inchiesta, infatti aveva 17 anni quando faceva l’intrattenitrice al Marylin con il compito di accompagnare i clienti ai tavoli e così era stata definita in alcune circostanze. Ma la ragazza stessa – è stato uno dei perni della difesa – ha riferito di non essersi mai prostituita nel locale di Castelfranco di Sotto e di non aver mai visto episodi di prostituzione. Tra l’altro la giovane, stando a quanto emerso, al momento di chiedere lavoro nel locale aveva dichiarato di avere appena compiuto la maggiore età e nessuno aveva pensato che invece avesse solo 17 anni.
Torniamo al 2017 quando nei confronti di Paolo Martini, 53 anni, titolare del Club Marylin vennero disposti gli arresti domiciliari. Obbligo di dimora anche per suo fratello e socio Stefano, 60 anni. Il loro locale venne sequestrato e successivamente ha chiuso, probabilmente anche per le conseguenze di questa vicenda giudiziaria.
Al processo Stefano Martini è assistito dall’avvocato Simona Vaselli di Pisa, Paolo Martini invece dall’avvocato Paolo Peretoli. Fin dall’inizio i due fratelli hanno sempre respinto ogni responsabilità nella vicenda e di non essere collegati in alcun modo alla gestione dell’altro locale di Casciana Terme, storia che ha avuto un altro percorso penale. Una versione che hanno ripetuto durante il dibattimento, spiegando come lavoravano le ragazze nel loro locale.
«È la fine di un incubo» sono state le parole dei due fratelli, sempre presenti alle udienze davanti al primo collegio penale, che hanno atteso la lettura del dispositivo della sentenza. Non solo il processo di primo grado si è trascinato per diversi anni ma ha visto anche cambiare spesso la composizione dei giudici del primo collegio penale. Per le motivazioni il collegio ha indicato 90 giorni di tempo.