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La Giuntini Spa protagonista a casa Gucci sul lago Maggiore

Paolo Falconi
La Giuntini Spa protagonista a casa Gucci sul lago Maggiore

L'azienda pecciolese alla presentazione della collezione di gioielli Hortus Deliciarum

30 giugno 2021
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PECCIOLI. La location è di per sé esclusiva, il lago Maggiore. Se poi si aggiunge un marchio unico nel suo genere, ecco che l’eccellenza è al completo. È quanto accaduto a Giuntini, un’azienda storica ora nella zona industriale di Peccioli, che da 50 anni lavora per grandi nomi della moda, con la cena di gala che si è svolta sul lago Maggiore, appunto, per presentare la collezione di alta gioielleria  (in latino “Giardino delle Delizie”) di Gucci.

Giuntini Spa è un'azienda radicata sul territorio: «Il nostro dna è fatto di tradizioni che si tramandano da una generazione all'altra e i nostri investimenti per il futuro guardano sempre al territorio in cui siamo nati e cresciuti». È la signora Landa Sabatini che sintetizza in questo modo l’attività, dopo aver preso parte insieme a Roberta e con Marco Bizzarri, Ceo di Gucci, alla cena di gala. Landa iniziò nel ‘57 ma è «il 27 dicembre 1979 che non scorderò mai. Presi la cornetta del telefono e composi il numero... carica di una rinnovata energia e di speranza. La mattina seguente io e mio marito ci recammo a Casciana Terme. L'azienda in cui mi ero recata si occupava della produzione di capi di abbigliamento speciali chiamati double face». Double per Landa era una parola sconosciuta. «Con Germano ci mettemmo all'opera. Lui non perse tempo, da quel poliedrico uomo che era, adattò due o tre macchine per maglieria in modo da poter confezionare quei capi. Ancora una volta capii che lui era l'uomo della mia vita. Eravamo una persona sola». Ammette senza timore Landa Sabatini che ha perso l’anno scorso il marito Germano. Ora con i figli Nicola, Roberta e Andrea manda avanti un’azienda in costante crescita: 200 dipendenti.

Dopo un 2020 inimmaginabile, che «ci ha visti cambiare più volte rotta ma senza mai perdere il timone», ecco Gucci. L’obiettivo «è sempre stato uno e uno solo: crescere. Nonostante la congiuntura sanitaria ed economica, abbiamo sempre pensato ad andare avanti, operandoci per il nostro territorio». Ed è dell’aprile scorso il protocollo d’intesa con la Regione Toscana allo scopo di facilitare i rapporti e le sinergie con le imprese toscane tramite l’attivazione di contatti diretti; favorire la collaborazione con il mondo accademico locale per attività di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di sviluppare tecnologie, processi e prodotti innovativi; garantire un’informazione costante sulle opportunità offerte dagli strumenti regionali di sostegno alla formazione; supportare interventi di efficientamento energetico; dare supporto ai piani di espansione a livello estero. Ed è una nata una holding con altre tre aziende che per contratto mantengono top secret il nome dei brand con cui hanno rapporti.

«Oggi le maison ci chiedono ricerca e progettazione, capi finiti e innovazione, prototipi e artigianalità. Noi lo facciamo anche bene – osserva Nicola Giuntini – ma per crescere ancora abbiamo iniziato a cercare altre aziende che come noi conoscessero bene il mondo della moda di lusso».

E a conferma della mente duttile del vertice aziendale basta dire che nel periodo di pandemia è stata creata un’azienda satellite (la Salvaguarda) che si occupa di abbigliamento sanitario. —



 

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