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A 4 anni protagonista di un film. E Antonio diventa l'orgoglio di un paese

A 4 anni protagonista di un film. E Antonio diventa l'orgoglio di un paese

Capannoli, un bambino disabbile è la star del film di Cipani: recita nel film "Mio fratello rincorre i dinosauri"

02 settembre 2019
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CAPANNOLI. Che bello rincorrere i dinosauri, anche solo con il pensiero. E Giò nel film “Mio fratello rincorre i dinosauri”, che lunedì 2 settembre sarà presentato in anteprima all'interno delle Giornate degli autori della Mostra del Cinema di Venezia, è un bambino speciale, quasi un supereroe. Quel bambino abita a Capannoli. Quel ruolo è stato affidato a un bambino di 4 anni di Capannoli, Antonio Uras, diventato l’orgoglio dei suoi amichetti, oltre che dei suoi familiari. Il film, firmato dal regista Stefano Cipani, è stato girato nei mesi scorsi a Bologna e a Cento.

E’ ispirato all'omonimo libro di Giacomo Mazzariol e non mancherà di regalare emozioni. Nel cast ci sono attori noti come Alessandro Gassmann, Isabella Ragonese e Lorenzo Sisto. Ma c’è anche il piccolo Antonio Uras, 4 anni di Capannoli, che ha la Sindrome di Down. Con il suo sorriso dolce e il tenero affetto di un bimbo, Antonio ha polarizzato le attenzioni di tutti fin da quando è arrivato sul set. C’era tanta apprensione all’inizio, non era facile se non quasi impossibile seguire il copione. Ma lui, il piccolo Antonio, ha saputo stupire tutti, come racconta il padre Salvatore, originario di Ossi, in provincia di Sassari, residente in Toscana da molti anni. Si racconta che il regista, dopo averlo visto per pochi minuti sul set, abbia esclamato: «Ma questo bambino è nato sul set!».

Sono giorni di emozioni a Capannoli, anche la sindaca, Arianna Cecchini, si rallegra dell’esperienza fatta dal bambino. «Siamo molto contenti, anche io e mia moglie Matilde, che Antonio abbia potuto fare questa esperienza – racconta il padre – lo ha cambiato molto e ha aiutato tutti noi». L’idea è nata per caso, con un annuncio che i genitori hanno letto su Facebook, dove si cercava un bambino con la Sindrome di Down di 3 o 4 anni. Mamma e papà si sono guardati e hanno pensato che valeva la pena tentare. Hanno partecipato alla selezione inviando una semplice email e un video. «Dopo la prima selezione hanno scelto Antonio – racconta il padre – ma noi siamo rimasti sorpresi».

La coppia poi, quando ha visto che rischiava di essere impegnativo, stava per rinunciare: «A queste condizioni no», si erano detti. Ma la produzione ha insistito e l’accordo è stato trovato sui tempi e sui modi. «Una bella esperienza, il cast è stato eccezionale, ci hanno fatto sentire come a casa. Gli attori principali hanno trattato Antonio come un figlio».

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