Ponsacco piange il manager Aringhieri
Ceo dell’azienda farmaceutica Dompé, è morto a Boston. Nel 2016 la sindaca Brogi lo aveva premiato per la sua attività
PONSACCO. La cittadina piange uno dei suoi figli più noti: Eugenio Aringhieri, morto nei giorni scorsi a Boston, a seguito di un malore improvviso. Aringhieri, 58 anni, era il ceo della multinazionaale farmaceutica Dompé. Tanta la commozione. Numerosi i messaggi di condoglianze giunti alla famiglia. Non è chiaro se la salma sarà sepolta a Ponsacco né è stata resa ancora nota la data dei funerali.
«L’intera comunità di Ponsacco – dice la sindaca Francesca Brogi – piange la tragica morte, prematura e improvvisa, di Eugenio Aringhieri. Con Eugenio la nostra comunità perde una personalità di spicco, che nel corso della propria carriera ha contribuito alla cura e al miglioramento della vita di tante persone attraverso la sua guida illuminata a capo del gruppo Dompé. Figura unica di elevato spessore umano e morale, Eugenio ci ha resi orgogliosi come comunità dei suoi numerosi risultati conseguiti nel campo farmaceutico e scientifico».
«Come non ricordare – prosegue Brogi – il premio a lui assegnato nel 2015 come Best Ceo in therapeutic innovation industry, un riconoscimento europeo per l’innovazione nel mondo del farmaco e delle biotecnologie? Autentico sostenitore della ricerca e dell’innovazione biotecnologica, Eugenio ha raggiunto risultati che hanno sancito traguardi storici nel campo del farmaco e delle biotecnologie, non ultimo il collirio che permetterà di curare anche in Italia un tipo di malattia rara agli occhi che può portare alla cecità. Per molti ponsacchini era un esempio da seguire, per molti altri ancora un vero amico. Come sindaco esprimo un ringraziamento sincero a Eugenio per la sua generosità, per i numerosi consigli ricevuti e per le diverse ore trascorse a parlare dei progetti di sviluppo del nostro territorio. Eugenio desiderava restituire qualcosa alla sua Ponsacco, che non aveva mai dimenticato e a cui anzi era profondamente legato. La sua città oggi lo piange con commozione autentica, ringraziandolo per il contributo che ha dato al progresso scientifico italiano e internazionale. Alla moglie, ai figli, ai suoi genitori e al fratello vanno le nostre più sincere e sentite condoglianze».
Nel 2016 Aringhieri aveva ricevuto dalla sindaca una pergamena come riconoscimento per la sua attività e, in quell’occasione, il manager aveva dichiarato al Tirreno: «Mi occupo dello studio di malattie rare. E qui si apre un capitolo molto ampio di discussione. La nostra ricerca copre specifici settori come oftalmologia, ma anche le varie patologie di pancreas e fegato, disturbi del metabolismo, trapianto di isole pancreatiche con successive terapie farmacologiche; infine la ricerca oncologica, con riferimento al cancro alla mammella. Ringrazio tutto il mio gruppo di lavoro della Dompé, perché si vince sempre in squadra. Come azienda intendiamo collaborare anche con il Comune di Ponsacco per convegni e conferenze nel settore dell’innovazione farmaceutica».