Livorno, il sub rianimato a Calafuria non ce l’ha fatta: chi è la vittima e le ultime parole all’amico
Il 55enne era arrivato vivo, in condizioni disperate, all’ospedale di Cisanello. Nel pomeriggio il decesso
LIVORNO. Un malore in acqua, che poi si è rivelato fatale. Poco dopo le 11,15 di sabato 18 gennaio al largo della Torre di Calafuria (Livorno), sotto la strada litoranea del Romito, un sub di 55 anni, Stefano Palagini di San Miniato (Pisa), ha accusato un malore improvviso mentre stava tornando in superficie da una discesa sui fondali con la bombola.
I soccorsi
L’uomo è stato soccorso prima da alcuni colleghi subacquei e poi dai sanitari giunti dopo l’allarme al 112 dopo ben 45 minuti senza alcuna attività cardiaca. Purtroppo, nel pomeriggio, la morte all’ospedale pisano di Cisanello.
Le ultime parole all’amico
Il 55enne, di professione agente intermediario nel settore dei pellami per le calzature e la pelletteria, aveva appena concluso un’immersione sui fondali di Calafuria insieme a un amico, quando – a circa nove metri di profondità, dopo aver comunque rispettato tutte le tappe di decompressione – gli ha fatto cenno di dover risalire. «Mi sento un po’ strano», «Non ti preoccupare, ti tiro su io fino a riva». «Guarda, ora mi sembra di stare un po’ meglio». Poi, però, ha perso conoscenza. Finendo in arresto cardiaco.