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Smaltimento illegale di rifiuti tessili nella Piana: sequestrati beni mobili e immobili per 230mila a un 40enne

Smaltimento illegale di rifiuti tessili nella Piana: sequestrati beni mobili e immobili per 230mila a un 40enne

Pistoia, è la prima misura di prevenzione a carattere patrimoniale su richiesta del questore della provincia

24 ottobre 2024
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PISTOIA. Abbandonati sui cigli delle strade, negli spazi verdi a ridosso dei boschi, nei giardini di proprietà private (è il caso di villa Baldi alla Ferruccia) . Ma “le mete” preferite degli scaricatori di rifiuti restano i cassonetti. Sacchi e sacchi neri di rifiuti tessili sporgono quasi ogni mattina dall’apertura dei contenitori dell’immondizia e costringono molti di noi a depositare i propri sacchetti sull’asfalto, per poi prendere il telefono e chiamare la polizia municipale.

Il questore Marco Dalpiaz ha convocato nella mattina di giovedì 24 ottobre una conferenza stampa per illustrare un’operazione di particolare importanza portata avanti dalla questura negli ultimi mesi. Una risposta all’esasperazione, alla rabbia dei residenti della Piana tra Prato e Pistoia. “Si tratta – spiega – della prima misura di prevenzione a carattere patrimoniale su richiesta del questore della provincia”. 

Il 17 ottobre la Divisione anticrimine, coordinata dal commissario capo Veronica Brustenghi, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro di beni disposto dal Tribunale di Firenze, su proposta avanzata da Dalpiaz. Conducendo un’indagine su un 40enne, di origine nordafricana, regolarmente residente sul suolo italiano, con precedenti di polizia specifici in materia di smaltimento illegale, la Divisione anticrimine ha accertato “l’assoluta sproporzione” tra i redditi dichiarati e il tenore di vita tenuto dall’uomo e dal suo nucleo familiare. “Quest’uomo – spiega Dalpiaz– già nel 2022 aveva ricevuto un avviso orale da parte della questura per comportamento non conforme alla legge in materia di smaltimento di rifiuti”. Secondo la polizia, nonostante l’avvertimento ricevuto, il 40enne avrebbe continuato a smaltire rifiuti per aziende tessili nelle province di Pistoia, Prato e Firenze. Sono stati trovate e sequestrate cinque tonnellate di rifiuti, che il 40enne avrebbe abbandonato servendosi  dell’aiuto di altri soggetti (alcuni già identificati e denunciati). Gli accertamenti patrimoniali hanno evidenziato “un’elevata sperequazione” tra redditi dichiarati e il tenore di vita del 40enne. “Quantificabile – afferma il commissario capo Brustenghi – in circa 360mila euro”. Somma riconducibile al traffico illecito di scarti tessili. Il questore ha proposto un decreto di sequestro dei beni mobili e immobili dell’uomo, per un valore complessivo di 230mila euro. 

L’Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Firenze ha accolto la proposta di decreto della questura e dato il via libero al sequestro di due fabbricati situati a Pistoia del valore di circa 115mila euro, 17 autoveicoli (del valore approssimativo di 100mila euro) e due motoveicoli del valore complessivo di circa 3mila euro, oltre a quattro rapporti bancari con un saldo attivo di 20mila euro. 

I sequestri sono stati disposti per preservare i beni affinché non vadano dispersi. “Nei prossimi mesi – precisa la dirigente della Divisione anticrimine – il Tribunale, in udienza camerale, si pronuncerà sul caso. Nel frattempo l’uomo, che nella vita di tutti i giorni è un lavoratore dipendente, avrà la possibilità di dimostrare la lecita origine dei suoi possessi”. Possibilità che alle forze dell’ordine appare alquanto improbabile.

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