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Pontedera, punto al dito ora rischia l'amputazione: i sintomi, il tracollo e il sospetto del ragno violino

di Paola Silvi
Il ragno violino e il pronto soccorso di Pontedera
Il ragno violino e il pronto soccorso di Pontedera

Imprenditore 58enne racconta la sua disavventura: «Sembrava il classico pinzo di una zanzara, poi la situazione è degenerata»

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PONTEDERA. Prima il prurito, poi il rossore e il gonfiore. Infine l’infezione. E nei giorni successivi il ricovero in ospedale con una necrosi in corso. Che non fosse una banale puntura d’insetto è stato chiaro dopo pochi minuti. Quando è partita, all’indice della mano sinistra, un’escalation di fastidio e dolore fuori dal comune. Tanto che si teme che tutto questo sia stato causato dal morso di un ragno violino. Anche se, per averne la certezza, si dovrà attendere l’esito dell’esame denominato antibiogramma.

Cosa è successo

È la disavventura accaduta a un imprenditore di Pontedera che, tornato a casa dal Lotti, è comunque sotto stretta osservazione. «Sto decisamente meglio – racconta chiedendo l’anonimato – ma ho avuto paura e sono in ansia per l’evolversi della situazione. Il dito resta a rischio». Il 58enne ha iniziato a capire che qualcosa non andava a metà della settimana scorsa quando quello che a prima vista poteva sembrare una normale puntura di zanzara, non solo non passava, ma la zona interessata diventava sempre più rossa e gonfia. Dando vita a una vera e propria infezione cutanea che dal dito si è estesa fino alla mano e al polso. Così l’uomo si è recato dal medico di famiglia ma anche gli antibiotici prescritti non hanno migliorato la situazione. «Nella notte di sabato 19 ottobre – ripercorre le tappe – sono andato al pronto soccorso e mi hanno trattenuto. Poi sono stato sottoposto a un’operazione di rimozione chirurgica del tessuto necrotico ovviamente accompagnata da ulteriori antibiotici somministrati anche per via endovenosa». In buone condizioni, rimane in attesa del responso delle analisi che faranno chiarezza sulle cause e sull’evoluzione dell’infiammazione.

Il racconto e il sospetto del ragno violino

«Di fatto – continua – non so con certezza dove potrei essere stato punto». Anche se il prurito è cominciato al rientro da una passeggiata col cane nell’area del Parco Bellaria, la zona che dalle villette bianche si snoda fino all’argine dell’Era. «Porto fuori il cane spesso ma capita di spostarmi in Valdera per lavoro. Quando sono stato punto non devo averci fatto troppo caso perché non ricordo un dolore acuto. Ricordo invece la voglia irrefrenabile di grattarmi», aggiunge. La certezza insomma è che non si tratti di un corpo estraneo ma bensì del contatto con un insetto o qualcosa del genere il cui veleno provoca effetti pericolosi come la morte dei tessuti cutanei intorno al morso. Ecco l’ipotesi del ragno violino, per il momento non confermata ma neppure scartata dall’Asl Toscana Nord Ovest. «Non abbiamo ancora una diagnosi ufficiale – dicono dall’azienda – perché dobbiamo verificare i risultati dell’antibiogramma. Di solito l’infezione da morso di ragno violino è più ampia ma non possiamo escluderla». Con una serie di analogie con il decorso della lesione da non sottovalutare. Senza dimenticare che il ragno violino, piccolo e poco appariscente, se non fosse per una macchia scura, a forma appunto di violino, sulla parte anteriore del corpo, è un animale notturno. Di giorno rimane rintanato in anfratti e fessure. Nella stagione più mite però si può trovare anche negli spazi aperti in vicinanza delle abitazioni, nei giardini. Il suo morso può provocare seri danni, soprattutto se non si interviene tempestivamente, anche se, secondo gli esperti, sono pochissimi i casi in cui gli effetti sistemici sono potenzialmente letali.

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